Non sembra esserci freno alla corsa al ribasso dei prezzi del petrolio. Martedì il Brent europeo è scivolato pericolosamente vicino alla soglia dei
Non sembra esserci freno alla corsa al ribasso dei prezzi del petrolio. Martedì il Brent europeo è scivolato pericolosamente vicino alla soglia dei 30 dollari al barile.
Da inizio anno il greggio ha perso il 20% del suo valore, con gli analisti che prevedono addirittura un ritorno verso quota 20 dollari.
Il mondo produce più petrolio di quanto ne consuma, spiegano, e tale “surplus” rischia ora di dare fondo alle capacità di stoccaggio globali.
L’Opec, dal canto suo, non sembra intenzionata ad abbandonare la sua strategia (non tagliare la produzione per mettere in difficoltà i concorrenti). Ma ad essere in difficoltà sono anche alcuni dei suoi stessi membri, come la Nigeria e il Venezuela.
Il ministro di Stato per le risorse petrolifere nigeriano Emmanuel Ibe Kachikwu ha parlato di almeno “due Stati membri” che vorrebbero un vertice straordinario per cambiare rotta.
Richieste che, però, continuano a cadere nel vuoto: il ministro per l’Energia degli Emirati Arabi Suhail bin Mohammed al-Mazroui ha risposto che la strategia, mirata a colpire i produttori di scisto Usa, “sta funzionando”.