A quasi un mese e mezzo dagli attentati di Parigi, l’esecutivo francese ha approvato un progetto di riforma costituzionale. Previsto lo stato
A quasi un mese e mezzo dagli attentati di Parigi, l’esecutivo francese ha approvato un progetto di riforma costituzionale. Previsto lo stato d’emergenza, come aveva promesso il presidente François Hollande, e la possibilità che venga revocata la nazionalità francese alle persone nate in Francia e condannate per atti di terrorismo che abbiano anche un’altra nazionalità. Su questa questione il governo si è spaccato, rischiando la rottura.
“Si tratta di una pena severa che lo Stato ha il diritto di infliggere a coloro che lo hanno tradito nel modo peggiore. Uccidere ciecamente dei compatrioti nel nome di un’ideologia significa esprimere un totale e definitivo diniego della volontà di vivere insieme senza distinzioni rispetto alle origini e alla religione”, ha detto il primo ministro Manuel Valls.
François Hollande ha deciso di mantenere la misura sulla revoca della nazionalità francese nonostante in molti della maggioranza socialista e della sinistra si fossero opposti considerandola “di destra”. Per essere adottato, il progetto di legge deve ottenere una maggioranza di tre quinti dei deputati e senatori. Il dibattito è previsto a partire dal 3 febbraio in Assemblea nazionale per poi passare al Senato.