I magistrati salentini sono convinti che la Xylella sia arrivata in Puglia attraverso sperimentazioni illecite di pesticidi
Un terremoto giudiziario ferma nuovamente il piano di interventi per il contrasto del batterio killer degli ulivi nel Salento, in Italia. Sull’emergenza Xylella Fastidiosa – sostiene la procura di Lecce che ha iscritto nel registro degli indagati 10 persone – l’Europa è stata tratta in errore dalle istituzioni pugliesi.
L’indagine, che ha portato al sequestro d’urgenza di tutti gli ulivi del brindisino e del salento e che sospende il provvedimento di abbattimento, permetterà di comprendere l’origine del batterio.
I magistrati salentini sono convinti sia arrivato in Puglia attraverso sperimentazioni illecite di pesticidi e sostengono le eradicazioni di tutti gli alberi, sani e malati, 1.600 fino ad ora, non servono perché non vi è alcun “nesso causale” tra i fenomeni di disseccamento rapido e il contagio da Xylella. Sul caso la Commissione europea ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia.
#ULTIMORA, #Xylella, sequestrati gli ulivi da abbattere: 10 indagati. C'è anche commissario Silletti
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— Il Fatto Quotidiano (@fattoquotidiano) December 18, 2015
L'orrore dell'eradicazione in Salento
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