La galassia delle opposizioni siriane riunita a Riad sembra essere d’accordo solo su un punto: le dimissioni di Bashar al Assad. In questo clima di
La galassia delle opposizioni siriane riunita a Riad sembra essere d’accordo solo su un punto: le dimissioni di Bashar al Assad.
In questo clima di incertezza viene accolto come una svolta il via libera ai negoziati con Damasco, arrivato a poche ore dall’incontro a Ginevra tra rappresentanti di ONU, Russia e Stati Uniti.
“Ci sarà un incontro tra l’opposizione e il regime siriano per avviare un periodo di transizione – ha spiegato Abdulaziz al-Sager, presidente dell’incontro di Riad – Questa si svolgerà nei primi 10 giorni di gennaio”.
Il Consiglio nazionale siriano insiste che il regime non può avere un ruolo nella transizione, un’ipotesi – questa – avanzata a Vienna dai leader Occidentali.
“Tutti in questa conferenza hanno ribadito che Assad è il problema, lui è parte del problema e non può essere parte della soluzione – ha detto Louay Safi, membro del Consiglio nazionale siriano – La sua partenza rappresenterebbe l’inizio di ogni possibile transizione”.
Sono oltre 100 i rappresentanti dell’opposizione siriana e dei combattenti anti-regime riuniti a Riad, ma mancano i tre protagonisti principali: l’Isil, al Nusra e i curdi che controllano gran parte del nord della Siria. Il potente gruppo Ahrar al-Sham, inoltre, ha abbandonato i lavori per protesta.