San Bernardino, due sospetti uccisi, una terza persona arrestata, mistero su movente strage

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Di Andrea Neri
San Bernardino, due sospetti uccisi, una terza persona arrestata, mistero su movente strage

Un uomo e una donna vestiti con tenute tecniche d’assalto di colore nero. Sono loro i sospetti fuggiti a bordo di un SUV dopo la strage che a San Bernardino, in California, ha fatto 14 morti e 17 feriti. I due sono rimasti uccisi nello scontro a fuoco con le forze dell’ordine. Secondo la stampa statunitense l’uomo sarebbe stato identificato come Syed Farook.

La polizia locale ha confermato che una terza persona è stata arrestata in quanto si trovava in prossimità del luogo in cui è avvenuto lo scontro a fuoco tra i sospetti assalitori e le forze di polizia. L’uomo stava fuggendo. Ma non esiste al momento conferma che questa persona sia collegata alla strage.

Strage che è avvenuta nel centro di assistenza per disabili Inland Regional Services, dove si stava svolgendo una conferenza, poco dopo le 11 del mattino ora locale. Un commando, composto da due o forse 3 persone, ha fatto irruzione nei locali del centro. Gli assalitori erano equipaggiati con armi pesanti, in particolare con fucili d’assalto, e hanno cominciato a sparare sulla folla.

Il luogo della strage è stato sottoposto ad una perquisizione approfondita per verificare che non fosse stato piazzato dell’esplosivo. Degli ordgini artigianali erano infatti stati rinvenuti nel 4×4 dei sospetti. Esplosivi che non sono stati utilizzati durante l’assalto.

Perquisita egualmente una abitazione di Redlands, periferia Sud-Est di San Bernardino. È da lì infatti che hanno cominciato la loro fuga i sospetti, attorno alle 3 del pomeriggio. Poi l’inseguimento che lì ha portati nuovamente in prossimità del luogo della sparatoria a San Bernardino. E infine lo scontro a fuoco nel quale un agente è rimasto ferito in modo non grave.

“Mi rifiuto d’accettare che episodi del genere diventino la norma. Dobbiamo agire subito contro la violenza legata all’uso delle armi da fuoco” ha commentato Hillary Clinton.

Sostegno alle forze dell’ordine da parte di Donald Trump e altri commenti da tutto il mondo politico statunitense fino ovviamente al Presidente Barack Obama che ha insistito sul ruolo del Congresso che “deve fare di più per prevenire la violenza delle armi da fuoco” ha detto.

L’Fbi ha confermato che sarebbe prematuro in questa fase delle indagini catalogare la nuova strage come un atto terroristico. La sparatoria arriva a meno di una settimana dall’uccisione di 3 persone in un consultorio in Colorado.