Crisi migranti: diminuiscono gli sbarchi, resta l'emergenza

Crisi migranti: diminuiscono gli sbarchi, resta l'emergenza
Di Euronews

Il numero dei profughi in arrivo via mare in Europa diminuisce. Complici le condizioni meteorologiche e i più stretti controlli della guardia

Il numero dei profughi in arrivo via mare in Europa diminuisce.

Complici le condizioni meteorologiche e i più stretti controlli della guardia costiera turca.

Da una media di 4500 arrivi a metà novembre, la scorsa domenica si è passati a meno 200.

Patric Mansour, UNHCR:
“Non sanno i rischi che corrono. Credono d’imbarcarsi in una nave e di trovare un mare calmo.
Molti profughi ci dicono di essere costretti a imbarcarsi una volta pagato, anche se oppongono resistenza”.

Anche la rotta dei Balcani è diventata più difficile da percorrere, da quando lo scorso giovedì alcuni Paesi hanno chiuso le frontiere agli emigranti economici.

I profughi afghani, iracheni e siriani continuano a arrivare, senza curarsi del freddo e del gelo.

Portavoce della polizia tedesca:

“Dal 5 dicembre entrerà in vigore una nuova procedura. Una sala invernale sarà terminata in Austria, da qui i migranti saranno portati in autobus in Germania così da evitare di passare il confine a piedi”.

Le previsioni più pessimistiche fatte dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel, la scorsa estate sono state superate dai fatti, la Germania attende un milione di profughi entro la fine dell’anno.
L’improvvisazione sopperisce alla mancanza di mezzi. Ogni giorno una palestra è trasformata in un luogo d’accoglienza.

A quota 190 mila domande d’asilo, la Svezia ha deciso di rendere più difficile il rilascio dell’asilo almeno momentaneamente.

Stefan Löfven, premier svedese:

“I Comuni non riescono più a gestire i profughi, le autorità non ce la fanno più. L’ufficio migrazioni svedese non riesce a dare un letto a chi viene qui. È insostenibile. Devono attivarsi altri Paesi europei”.

Con la virata a destra, dopo le legislative, la Polonia fa marcia indietro e dice di non volere più tenere fede all’impegno di accogliere 7000 profughi.

Situazione resa ancora più difficile dai migranti economici che si oppongono al rimpatrio.

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