"Opec del gas", la riunione dei grandi produttori in Iran

"Opec del gas", la riunione dei grandi produttori in Iran
Di Giacomo Segantini

Petrolio e carbone si ritengano avvertiti: il futuro dell’energia sarà all’insegna del gas naturale. Parola di BP, le cui previsioni al 2035 lo

Petrolio e carbone si ritengano avvertiti: il futuro dell’energia sarà all’insegna del gas naturale. Parola di BP, le cui previsioni al 2035 lo identificano come l’idrocarburo che crescerà di più: quasi del 2% l’anno, grazie alla domanda asiatica in accelerazione.

Per l'Iran il vertice rappresenta l'occasione per preparare il terreno in vista della futura rimozione delle sanzioni

Ma questa non è l’unica ragione per la quale nove capi di Stato e di governo, tra cui il russo Vladimir Putin, si sono presentati al terzo vertice del Forum dei Paesi Esportatori di Gas (GECF). Conta anche il luogo scelto, l’Iran, Paese che dispone delle più grandi riserve al mondo. Ma che, a livello di produzione, rimane un attore modesto all’interno di un organismo che si propone di diventare “l’Opec del gas“.

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Il potenziale c‘è: sempre secondo i dati di BP, i dodici membri effettivi rappresentano quasi due terzi delle riserve provate di gas mondiali. Primi consumatori rimangono gli Stati Uniti, che nei prossimi anni, grazie al gas di scisto, diventeranno esportatore netto.

Per l’Iran, spiegano gli esperti, il vertice rappresenta l’occasione per preparare il terreno in vista della futura rimozione delle sanzioni. Decine i progetti di sfruttamento pronti per essere appaltati a compagnie straniere. Per rincorrere Mosca nella gara delle esportazioni, invece, Teheran dovrà sviluppare le infrastrutture per liquefare e trasportare il gas estratto (LNG).

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