È con la lotta unanime contro il terrorismo che si è concluso ad Antalya, in Turchia, il G20. I Grandi riuniti dopo gli attentati di Parigi cercano
È con la lotta unanime contro il terrorismo che si è concluso ad Antalya, in Turchia, il G20. I Grandi riuniti dopo gli attentati di Parigi cercano provvedimenti comuni per combattere un nemico che promette di tornare a colpire in tutta Europa. Tra le misure decise il rafforzamento della sicurezza aerea e il blocco della propaganda via web. Ma la lotta al terrorismo passa anche dal blocco degli asset finanziari che lo sostengono e dallo stop al flusso dei cosidetti “foreign fighter”. Ed è in questo contesto che il presidente turco ha dettato le proprie condizioni sul futuro della Siria.
“Durante i colloqui – dice il presidente Recep Tayyip Erdogan, – abbiamo discusso del nostro impegno congiunto per combattere l’Isil, un’organizzazione che semina terrore e compie atrocità e che non può vantare nessun legame con l’Islam. Proteggere l’integrità territoriale della Siria eliminando i terroristi e ripristinare una struttura pluralistica democratica e legittima è uno dei principali obiettivi di questo processo, Assad ha massacrato il suo popolo, non c‘è posto per lui nel futuro della Siria”.
“Il summit si è concluso – precisa Bora Bayraktar, euronews – e dopo gli attacchi di Parigi, ora per la prima volta i leader hanno stabilito una road map per lottare contro il terrorismo. Gli occhi sono puntati per capire come queste decisioni diventeranno concrete”.