Attentati: lo sgomento e la rabbia dei parigini

Attentati: lo sgomento e la rabbia dei parigini
Di Cinzia Rizzi

Il clima di paura che si respira nella capitale francese, all’indomani dei terribili attacchi terroristici, non ha impedito ai parigini di scendere

Il clima di paura che si respira nella capitale francese, all’indomani dei terribili attacchi terroristici, non ha impedito ai parigini di scendere in strada, per rendere omaggio alle vittime. Tanti fiori, bigliettini e candele, lasciati davanti a uno dei luoghi colpiti venerdì sera, il caffé La Belle Equipe.

“Non ci sono parole. Non ci sono parole… Dovevo venire qui, dovevo farlo”, spiega un passante.

“Non avrei mai immaginato che potesse succedere nel mio quartiere, proprio vicino a casa mia”, dichiara una residente dell’XI arrondissement. “E mi rendo conto solo ora, che può accadere ovunque e che non siamo sicuri da nessuna parte”.

Non mancano però le critiche verso il piano di sicurezza “Vigipirate”, elevato al livello più alto, dopo gli attentati dello scorso 7 gennaio. “Dopo Charlie Hebdo, pensavamo che il piano Vigipirate ci avrebbe salvati, aiutati, che ci saremmo sentiti al sicuro, continuando a vivere, a credere nel futuro. Oggi, abbiamo capito che Vigipirate non funziona. Devono trovare altre soluzioni o dimostrarci che possiamo uscire senza aver paura. Tra poco sarà Natale e i negozi saranno pieni e non sappiamo se possiamo andarci, se possiamo uscire di casa”.

Nonostante gli inviti a evitare assembramenti nelle piazze, parigini e turisti, in silenzio, hanno lasciato messaggi e acceso lumini anche a Place de la République. Lo stesso luogo dove manifestarono dieci mesi fa, dopo gli attacchi di Charlie Hebdo, ormai diventato simbolo della lotta contro il terrore.

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