Attaccata e bruciata la Tomba del patriarca Giuseppe a Nablus. Israele intensifica le misure di sicurezza e i controlli

Continua a crescere la tensione in Medioriente .
Attaccata e bruciata nella notte tra giovedi’ e venerdi’ la Tomba del patriarca Giuseppe a Nablus in Cisgiordania. Giovani armati di molotov hanno dato fuoco ad un luogo di pellegrinaggio per gli ebrei e già fonte di grande tensione tra israeliani e palestinesi in passato.
Intanto lo Stato ebraico ha ulteriormente rafforzato la presenza di forze di sicurezza nella Città Vecchia.
Proibito l’accesso alla Spianata delle Moschee a tutti coloro che hanno meno di 40 anni. Israele ha inoltre schierato ingenti forze militari ai confini di Gaza nel timore di nuovi sconfinamenti simili a quelli avvenuti negli ultimi giorni.
Il presidente Israeliano Benjamin Netanyahu spiega le misure utilizzate:
“Israele sta usando esattamente la stessa forza legittima che qualsiasi governo, città o forza di polizia userebbe di fronte a gente che impugna coltelli, mannaie e asce per uccidere gente sulla strada. Cosa credete che succederebbe a New York se ci fossero persone che si gettano nella folla per uccidere? Cosa credete che farebbero?”
Ed è prevista per venerdi’ pomeriggio una riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza dell’ONU proprio per discutere di quanto sta accadendo in Israele e nei territori palestinesi, nel giorno in cui i palestinesi hanno lanciato un appello per un “venerdì della rivoluzione” in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.