Google e Microsoft sotterrano l'ascia di guerra (dei brevetti)

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Di Giacomo Segantini
Google e Microsoft sotterrano l'ascia di guerra (dei brevetti)

Tra Google e Microsoft scoppia la pace: i due colossi hanno deciso di lasciar cadere tutti i 18 contenziosi in materia di proprietà intellettuale che avevano aperti negli Stati Uniti e in Germania.

Si chiude uno dei fronti più caldi della "guerra dei brevetti" che da anni insanguina il mondo della tecnologia, tra cause e controcause di aziende che si accusano in tribunale di copiare le rispettive tecnologie

Si chiude così uno dei fronti più caldi nella guerra dei brevetti che da anni “insanguina” il mondo della tecnologia, tra cause e controcause di aziende che si accusano in tribunale di copiare le rispettive tecnologie.

Oppure, di non mettere a disposizione brevetti considerati fondamentali, ad esempio per il wi-fi, a condizioni definite “ragionevoli e non discriminatorie” (i cosiddetti termini RAND, Reasonable and non-discriminatory).

È il caso dello scontro tra l’unità Xbox di Microsoft e l’ex divisione di Google, Motorola Mobility (poi venduta a Lenovo, ma di cui il motore di ricerca tuttora detiene i brevetti).

Va sottolineato che il conflitto tra le due aziende era esploso nel 2010, quando Microsoft accusò il sistema operativo mobile Android, patrocinato da Google, di violare i suoi brevetti.

Ignoti i termini dell’accordo odierno, il che significa che non sappiamo esattamente chi pagherà chi. E soprattutto in che ammontare. Senza contare che la decisione non preclude future cause e non frenerà di certo l’acerrima concorrenza tra Google e Microsoft.

Se non altro, però, i due giganti si sono impegnati nella lotta contro i cosiddetti “patent trolls“ (aziende che non producono nulla, ma che si limitano a comprare brevetti per poi citare in giudizio altre aziende) e ad appoggiare la nascita di un sistema di brevetti unificato a livello europeo.