Decine di migliaia di manifestanti si sono riuniti nelle principali città brasiliane per chiedere la messa in stato d’accusa di Dilma Rousseff. La
Decine di migliaia di manifestanti si sono riuniti nelle principali città brasiliane per chiedere la messa in stato d’accusa di Dilma Rousseff. La presidente è ritenuta tra i responsabili di un vasto scandalo di corruzione e le viene addebitata la crisi economica che ha colpito il Paese dopo anni di sviluppo.
“Qui non ci sono politici dell’opposizione – dice uno studente di Rio de Janeiro -. E’ una manifestazione di gente comune al di fuori dei partiti politici. Siamo gente di destra e di sinistra, non importa. Gente indignata che vuole un vero cambiamento e vouole finirla con un governo corrotto e bugiardo”.
“Voglio un Brasile migliore – aggiunge una residente di Rio -. Voglio che i brasiliani scelgano meglio alle prossime elezioni. Basta col Partito dei lavoratori al governo, non si può continuare così”.
Il consenso nei confronti della presidente è sceso ai minimi storici, dopo la sua rielezione di un anno fa.
Arrivata al potere nel 2001 come l’erede del popolare Inacio Lula da Silva, Rousseff non è riuscita a mantenere lo slancio riformatore del suo predecessore, mentre l’economia girava verso la recessione e la classe politica veniva investita dagli scandali.