Un rumoroso silenzio ha accolto il minuto di raccoglimento che il Giappone ha dedicato alla fine della seconda guerra mondiale. Alle celebrazioni
Un rumoroso silenzio ha accolto il minuto di raccoglimento che il Giappone ha dedicato alla fine della seconda guerra mondiale.
Alle celebrazioni per i 70 anni del termine del conflitto ha partecipato l’imperatore Akihito con la moglie.
Akihito ha espresso profondo rimorso per la guerra, nell’anniversario del giorno in cui suo padre, Hirohito, dichiarò la resa del Giappone.
Di tono diverso l’intervento del premier Shinzo Abe. Anche lui ha espresso tristezza per le colpe del Giappone, ma ha ripetuto che le nuove generazioni devono smetterla di chiedere perdono per gli errori compiuti da altri nel passato.
Abe non ha voluto però gettare benzina sul fuoco e non è andato al santuario di Yakusuni, luogo controverso a Tokio, dedicato ai patrioti nipponici e dove sono ricordati anche 14 criminali di guerra. È un luogo che celebra il passato colonialista del paese. Per evitare nuove polemiche Shinzo Abe ha inviato due ministri.