Un accordo sul nucleare iraniano potrebbe armare i falchi repubblicani, pronti a affilare le unghie contro Obama. Una legge adottata nel maggio
Un accordo sul nucleare iraniano potrebbe armare i falchi repubblicani, pronti a affilare le unghie contro Obama.
Una legge adottata nel maggio scorso dà al Congresso americano il diritto di sorvegliare un’ eventuale intesa raggiunta dai negoziatori e bloccarla nel caso in cui sia giudicato un cattivo accordo.
Obama potrebbe in ultima istanza usare le proprie prerogative presidenziali, il potere di veto, che gli consente per i trattati internazionali di fare a meno del Congresso.
Ma solo in ultima istanza.
Lindsay Graham, senatore repubblicano:
“Mi piacerebbe mettere la parola fine sul nucleare iraniano senza sparare un colpo. Ma bisogna conoscere l’interlocutore e che cosa questi vuole. Immagino gli iraniani vogliano il nucleare per assicurare la sopravvivenza del regime.
Insisteranno fino all’inverosimile e l’idea che l’Onu sia una sorta di forza d’interposizione tra noi e loro non mi rassicura. È una nuova Corea del Nord. ”
Il presidente americano non rinuncia alle proprie prerogative, ma non userà il potere di veto, come spiega questo analista:
John-Christopher Bua, università Georgetown:
“Il veto è l’estrema ratio cui può ricorrere Obama, non credo che si spingerà fino a tanto. Ha bisogno di 34 democratici per garantire la maggioranza e per l’accordo che vuole raggiungere. Non penso che userà il suo potere di veto”.
L’attenzione del Congresso, e non solo, è rivolta tutta al dossier iraniano.
Stefan Grobe, euronews:
“Sembra che al Congresso passerà l’ accordo sull’Iran. Se il presidente Obama dovesse porre il suo veto, lo scenario politico americano si surriscalderebbe e in vista delle elezioni del 2016 anche l’Iran diventerebbe terreno di scontro elettorale”.