Fuga di turisti e negozi chiusi in Tunisia, il terrorismo mette in ginocchio l'economia del Paese

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Di Euronews
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Gli attacchi terroristici al museo del Bardo e sulla spiaggia di Sousse stanno incidendo pesantemente sulla vita dei tunisini e, in particolare, su

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Gli attacchi terroristici al museo del Bardo e sulla spiaggia di Sousse stanno incidendo pesantemente sulla vita dei tunisini e, in particolare, su chi lavora nel settore del turismo, fonte principale della ricchezza economica del Paese. Il turismo vale infatti il 7% del Pil nazionale dando lavoro a circa 400mila persone. Nei primi sei mesi del 2015, gli arrivi sono diminuiti del 21,9%.

Da meta di vacanza, Sousse si è trasformata in una città fantasma dopo la fuga di migliaia di turisti, in seguito all’attentato di venerdì scorso in cui sono state uccise 39 persone.

“Questo attacco ha colpito drammaticamente la nostra economia. Noi siamo persone semplici, abbiamo famiglie da sfamare. Chiediamo solo a Dio di aiutarci”.

Le strade sono deserte, chiusa la maggior parte dei negozi di souvenir della città vecchia. Nei pochi rimasti aperti non entra nessuno.

“Se la situazione non cambierà – racconta un barista – dovremo cercare un altro lavoro per sopravvivere, emigrare all’estero, in Europa, magari in Italia o in Francia. Alcuni di noi saranno costretti a rubare e spacciare per trovare i soldi. E poi c‘è il pericolo che i terroristi vengano a reclutare i nostri ragazzi. Gli faranno il lavaggio del cervello, non avranno piu’ una vita normale. Magari si faranno crescere la barba e porteranno un turbante”.

L’inviato di Euronews: “Dopo essersi sbarazzati del peso di un regime dittatoriale che ha controllato il Paese per anni, i tunisini speravano di rientrare in possesso della loro vite,. Invece si ritrovano catapultati in conflitti politici e attacchi terroristici, che è impossibile sapere dove e cosa colpiranno”.

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