Nuove tensioni in Burundi, dove riesplodono le proteste contro il Presidente Pierre Nkurunziza, per la terza volta candidato alle elezioni
Nuove tensioni in Burundi, dove riesplodono le proteste contro il Presidente Pierre Nkurunziza, per la terza volta candidato alle elezioni presidenziali, al contrario di quanto previsto dalla costituzione. La polizia è intervenuta con gas lacrimogeni per disperdere la folla. Al tentativo fallito di un golpe militare della scorsa settimana era seguita una relativa calma. I manifestanti chiedono discontinuità politica e il rispetto della costituzione firmata nel 2005.
“Ci minacciano da sempre con la storia di un imminente attacco delle milizie di Al Shabab” racconta un manifestante “Ma giocano. Anche il colpo di Stato é stato uno scherzo. Ci prendono in giro e lo vediamo benissimo da come si comporta il Presidente. Non lo permetteremo.Continueremo a protestare fino a quando il Presidente non rinuncerà a candidarsi alle elezioni. E anche se saremo uccisi, continueranno la protesta i nostri nipoti. Combatteremo fino all’ultima generazione”.
Dopo 10 anni di pace, segnati dall’arrivo al potere nel 2005 di Nkurunziza, il Burundi rivive in queste ore la paura di una nuova guerra civile, quella che per 12 anni ha visto affrontarsi la maggioranza Hutu contro i Tutsi, le stesse etnie al centro del sanguinoso conflitto che ha devastato il Ruanda.