Battaglia dei Dardanelli: il museo del droghiere che comprava armi in cambio di cibo

Battaglia dei Dardanelli: il museo del droghiere che comprava armi in cambio di cibo
Di Euronews
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La campagna di Gallipoli si è combattuta prevalentemente sulle spiagge dello stretto dei Dardanelli. Le trincee non distavano più di 15 metri e gli

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La campagna di Gallipoli si è combattuta prevalentemente sulle spiagge dello stretto dei Dardanelli. Le trincee non distavano più di 15 metri e gli eserciti si scontravano con lanci di bombe a mano.

Le spiagge di Gallipoli rimasero disseminate di armi e i residenti le recuperavano per rivenderle. Un droghiere turco iniziò a comprarle per sottrarle al mercato nero, il suo nome era Salim Mutlu.

“Mio suocero era il droghiere del paese. Gli abitanti del villaggio che ritrovavano il materiale bellico nel campo, come pugnali, baionette, fucili, li consegnavano a Salim Mutlu in cambio di uova, formaggio, farina, latte, sigarette, tè, biscotti e dolci turchi – racconta Özcan Adanir, genero di Mutlu – Salim evitava, in questo modo, che queste armi andassero a finire nelle mani dei contrabbandieri. Questo ha reso la sua abitazione un museo”.

L’iniziativa di Salim Mutlu – scomparso dieci anni fa – era rivolta alle generazioni future e oggi la sua casa è un museo della guerra. A distanza di cento anni, raccontano i figli, dopo una forte pioggia i contadini trovano ancora, nei loro campi, residui bellici.

“La cosa che più mi ha impressionato è lo scambio di acqua tra soldati Anzacs e turchi – dice un turista truco – Sono rimasto impressionato dalla loro umanità in battaglia”.

I reperti arrugginiti dei campi di battaglia esposti in questo museo nel villagio di Alçıtepe riescono a dare al visitatore l’idea di quanta artiglieria fu utilizzata durante quel massacro lungo oltre 10 mesi.

“La diligenza di un droghiere di un piccolo villaggio ha evitato che centinaia di reperti di guerra finissero nelle mani dei contrabbandieri – conclude il corrispondente di euronews, Bora Bayraktar – Oggi il Salim Mutlu è un museo privato e migliaia di persone lo visitano ogni anno”.

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