La logica dell'amico del nemico che diventa a sua volta un nemico terrorizza la UE. Il timore è un aggiramento delle sanzioni
La carta russa giocata da Atene rischia di far saltare il banco degli equilibri europei.
Atene - il monito di Martin Schulz - non spacchi i 28 sull'embargo alla Russia
L’amico del nemico che diventa a sua volta nemico, l’inconfessabile sillogismo innescato a Bruxelles dall’incontro di oggi a Mosca fra Tsipras e Putin.
Niente baratto di aiuti finanziari dal Cremlino con l’aggiramento dell’embargo europeo, la rassicurazione con cui il governo greco prova a calmare le acque. Il monito del presidente dell’europarlamento Schulz, che ha invitato Atene a non spaccare i 28 sulle sanzioni alla Russia, accompagna però Tsipras nella visita al monumento ai caduti di questa mattina.
Indiscrezioni dalla Grecia suggeriscono intanto la possibilità di un ulteriore scenario: come spergiurato, Atene non otterrebbe cioè da Mosca aiuti finanziari, ma un ribasso sui prezzi del gas. Sempre però in cambio di una ripresa dell’export ortofrutticolo, che farebbe tanto comodo anche a Mosca.