Isil, l'esperto: "Esiste un coordinamento tra l'esercito iraniano e gli Usa"

Isil, l'esperto: "Esiste un coordinamento tra l'esercito iraniano e gli Usa"
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Di Euronews
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Si continua a combattere attorno a Tikrit, la città irachena di Saddam Hussein, da settimane in mano ai miliziani del califfato. Nella riconquista di

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Si continua a combattere attorno a Tikrit, la città irachena di Saddam Hussein, da settimane in mano ai miliziani del califfato.

Nella riconquista di questa località, considerata strategica per aprire la strada per Mosul, l’esercito iracheno ha il sostegno delle milizie sciite iraniane.

Teheran risulta dunque coinvolta a pieno titolo nel conflitto contro l’Isil, come già denunciato dagli Usa e dalle monarchie del Golfo, armando e inquadrando i combattenti.

Dal canto loro, il gruppo sciita degli Hezobollah che hanno base in Iraq, fanno sapere di aver conquistato la località di al-Dor, a sud di Tikrit, considerata una roccaforte dei sunniti anti-iraniani, in passato legati al partito Baath.

Maria Sarsalari, euronews: “L’esercito iraniano partecipa alle operazioni militari per riconquistare Tikrit, in mano al gruppo dell’Isil. Appronfondiamo la questione con il professor Houchang Hassan-Yari, docente di Scienze Politiche al Royal Military College del Canada.
Probabilmente nemmeno durante gli otto anni di guerra con l’Iraq, in Iran nessuno avrebbe mai immaginato di avanzare fino a Tikrit. Ora l’Iran sta unendo le sue forze a quelle dell’esercito iracheno per riconquistare la città natale di Saddam Hussein. Quanto è grande la presenza militare iraniana in Iraq e, in particolare, in questa operazione?”

Houchang Hassaan-Yari: “Non ci sono informazioni precise per quanto riguarda il numero delle forze sul terreno, ma ciò che è importante, ed evidente, è che gli iraniani comandano gran parte delle operazioni. Un aspetto che si evince dalla presenza del comandante Ghassem Soleimani e degli altri comandanti dei Guardiani della Rivoluzione islamica. Pertanto, possiamo affermare che l’esercito iraniano controlla gran parte delle operazioni”.

euronews: “L’unione di queste due forze ha la capacità di respingere l’Isil da Tikrit?”

Houchang Hassaan-Yari: “Sulla carta direi che è possibile. Si stima che siano coinvolti circa 30.000 soldati. Una cifra molto importante e, insieme a queste forze, ce ne sono altre in appoggio: i libanesi di Hezbollah, i Guardiani della rivoluzione iraniani eccetera. Pertanto, in termini numerici, dovrebbero essere in grado di vincere. Tuttavia, dobbiamo capire le capacità di combattimento di questi soldati. Una gran parte di quelli mobilitati sono civili non addestrati e persone che partecipano alla guerra sulla base delle loro convinzioni. Resta da vedere chi vincerà questa guerra ideologica, perché anche nell’Isil ci sono forze molto motivate da questo punto di vista. Dobbiamo attendere e vedere come combatteranno e chi vincerà la battaglia”.

euronews: “Cosa accadrà nel caso si trasformi in una guerra di logoramento?”

Houchang Hassaan-Yari: “Una degenerazione del conflitto in una guerra di logoramento vorrebbe dire più vittime tra le forze irachene, perché sono più numerose di quelle dell’Isil. Probabilmente la questione più importante è legata alla capacità o meno di conquistare Tikrit, perché ci farà capire cosa accadrà a Mosul”.

euronews: “Il generale statunitense che comanda le forze americane in Medio Oriente ha detto che le sue truppe non coordinano le operazioni con quelle di Teheran, ma ha aggiunto che gli Stati Uniti seguono le attività dell’esercito iraniano. Possiamo concludere che esiste un tacito accordo, in base al quale gli Stati Uniti hanno delegato le operazioni di terra all’Iran?”

Houchang Hassaan-Yari: “Esiste un coordinamento. Lo dimostra, secondo me, il fatto che non ci sono stati scontri tra le forze iraniane e quelle statunitensi. Il problema che lei ha sollevato nella seconda parte della sua domanda è molto importante: gli Stati Uniti hanno consegnato la gestione delle operazioni di terra all’Iran? È sicuramente così. Perché gli Stati Uniti non sono disposti a coinvolgere le truppe di terra in Iraq e in Siria. Per questo motivo appoggiano qualsiasi altra forza, che si tratti di combattenti iraniani, iracheni o Peshmerga, la cui partecipazione aiuti gli Stati Uniti a raggiungere l’obiettivo finale: sconfiggere l’Isil”.

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