Il cessate il fuoco nell’est dell’Ucraina pare reggere. Tacciono le armi dei ribelli filorussi, come stabilito negli accordi di Minsk, e anche il
Il cessate il fuoco nell’est dell’Ucraina pare reggere. Tacciono le armi dei ribelli filorussi, come stabilito negli accordi di Minsk, e anche il presidente ucraino Poroshenko ha dato ordine ai militari di sospendere le ostilità.
L’esile tregua deve tuttavia fare i conti con qualche scaramuccia occasionale, come quelle denunciate da un portavoce del governo di Kyev.
“La violazione è avvenuta nella regione di Lugansk, dove sono stati lanciati dei tiri di mortaio. In base alle nostre ricerche abbiamo accertato che l’attacco è partito dal villaggio di Zolotoe”.
A Donestk, capitale della autoproclamata repubblica autonoma, la tregua permette di ritornare a una normalità da tempo solo sognata. Qui gli ultimi tiri si sono avvertiti attorno a mezzanotte.
“Si, li ho sentiti. Quando non sparano mi sento meglio, anche a livello dell’umore. Noi vogliamo la pace ma non ad ogni costo. Vogliamo solo che le truppe ucraine escano dai confini della regione di Donetsk”.
“Non abbiamo dormito fino a tardi. Poi le cose si sono calmate e così ci siamo addormentati. Ora pare una situazione tranquilla, così ho deciso di andare al mercato. Speriamo che le cose migliorino, Dio lo voglia”.
Se la sospensione delle ostilità continuerà a reggere, martedi scatterà il secondo punto dell’accordo, quello che prevede il ritiro delle armi pesanti dalla zona del conflitto.