I missili caduti su Kramatorsk, i corpi ancora caldi di almeno 15 persone, vittime secondo ogni verosimiglianza, dell’attacco delle forze ribelli
I missili caduti su Kramatorsk, i corpi ancora caldi di almeno 15 persone, vittime secondo ogni verosimiglianza, dell’attacco delle forze ribelli. Difficile immaginare una peggiore preparazione al vertice di Minsk che oggi dovrebbe aprire la via della pace.
L’attacco al quartier generale dell’esercito ucraino nella città, novanta chilometri a Nord di Donetsk, ha fatto inoltre una sessantina di feriti.
Le forze filo russe negano la propria responsabilità ma contemporaneamente sono impegnate in una sorta di offensiva delle ultime ore prima delle trattative. Lo scopo è quello di congelare i limiti del territorio sottratto al controllo dell’esercito di Kiev.
I ribelli intanto raccolgono, nei villaggi circostanti la città di Debaltseve, armi e munizioni lasciate dalle truppe di Kiev che hanno ripiegato dopo l’offensiva dei separatisti.
Nella zona di Debaltseve resterebbero, circondati dalle forze ribelli, tra i cinque e gli otto mila militari regolari.