Lo snodo ferroviario, teatro dei più aspri combattimenti degli ultimi giorni, ha ormai visto la sua popolazione ridursi dell'80 per cento.
Debaltseve è ormai quasi una città fantasma, dopo l’ultima evacuazione compiuta venerdì a bordo di 20 auto, la popolazione che ha deciso di restare sul fronte più caldo della battaglia nell’est dell’Ucraina è sparuta.
Il corridoio umanitario è stato richiuso alle 15 ora locale (le 16 in Italia) alle spalle di questo piccolo esodo verso le località più a nord, sotto il controllo delle autorità di Kiev. La tregua, che doveva originariamente scadere allae 18 ora locale, è prolungata fino a sabato, ma ogni tanto è interrotta da colpi di artiglieria.
“Abbiamo grandi speranze che l’incontro di questi leader mondiali porti a sviluppi positivi. Non è normale che ci debba essere una guerra sul territorio di uno Stato che per sua natura ama la pace”. Questo l’auspicio del generale ucraino Oleksandr Rozmaznin, per l’esito dell’incontro a Mosca tra Vladimir Putin da una parte e Angela Merkel e François Hollande dall’altra.
Sono oltre 2.800 le persone che hanno lasciato venerdì Debaltseve e altre piccole città limitrofe. Tra queste 700 bambini. Erano 25.000 gli abitanti dell’importante snodo ferroviario, prima che vi giungessero i combattimenti. Circa l’80% ha lasciato le proprie case.