Un’accoglienza che si vede raramente anche nei Paesi occidentali, quella ricevuta dal Papa nello Sri Lanka, dove almeno trecentomila persone si sono
Un’accoglienza che si vede raramente anche nei Paesi occidentali, quella ricevuta dal Papa nello Sri Lanka, dove almeno trecentomila persone si sono allineate lungo il percorso che lo portava nella capitale, Colombo. Si tratta di una rara visita papale – l’ultima una ventina d’anni fa – in un Paese in cui i cattolici sono una minoranza.
Il Pontefice ha preso parte a un incontro interreligioso, con rappresentanti musulmani, buddisti e induisti, oltre ai cattolici. Un incontro che ha definito “urgente”, dopo anni di guerra civile:
“Per troppi anni gli uomini e le donne di questo paese sono stati vittime di lotta civile e di violenza”. “Per amor della pace, non bisogna consentire che si abusi dei nostri credo per la causa della violenza e della guerra”, ha detto il Pontefice, che sulle spalle aveva la “golden showal” donatagli poco prima in segno di rispetto.
Un incontro inter-religioso di questo tipo è estremamente raro nello Sri Lanka, dove fino a pochi anni fa i buddisti non partecipavano a queste occasioni di dibattito tra fedi. Il Papa se ne è detto estremamente soddisfatto. È apparso un po’ stanco, e si è poi appreso della decisione di cancellare il pranzo con i vescovi. Il Pontefice ha invece regolarmente incontrato il neo-eletto presidente, Maithripala Sirisena.
Per il Papa è il settimo viaggio, ed è già il secondo in Estremo Oriente, dopo soli cinque mesi.