Rilanciare il dialogo tra religioni diverse, farsi carico delle emergenze umanitarie, mettere al bando il fondamentalismo e l’intolleranza.
Sono alcuni dei punti al centro del viaggio in Turchia di papa Francesco, accolto ad Ankara dal presidente Erdogan. Dopo un colloquio a quattr’occhi, il capo dello stato e il pontefice hanno parlato, tra l’altro, della crisi in Siria.
“In Siria 300 mila persone sono state uccise e in 7 milioni sono diventati dei profughi. Il fusso di rifugiati continua e purtroppo rimane ignorato. Nessuno tratta questa situazione seriamente, e in più c‘è anche il terrorismo di stato”.
Anche papa Bergoglio si è mostrato preoccupato per i civili, intrappolati nel conflitto.
“Accogliendo generosamente una grande quantità di profughi la Turchia è coinvolta direttamente negli effetti di questa drammatica situazione alla frontiera. La comunità internazionale ha l’obbligo morale di aiutarla a prendersi cura dei rifugiati”.
Appena giunto in Turchia papa Francesco è stato accompagnato a deporre una corona sulla tomba di Kemal Ataturk, considerato il padre della Turchia moderna e laica.