Quindici manifestanti arrestati, il governo messicano reagisce alla protesta violenta di giovedì notte. Non permetteremo che si faccia del male a persone e istituzioni, ha detto il ministro dell’Interno.
Il governo ha riconosciuto però che il gruppo di violenti che ha agito in piazza della Costituzione a Città del Messico, sede dell’esecuitivo, è estraneo alla manifestazione pacifica che si era svolta in giornata per chiedere la verità sulla sparizione di 43 studenti a Iguala a fine settembre.
Migliaia di persone avevano gridato la propria indignazione contro il sistema politico, definendo le autorità messicane “narco-governo”, “governo che uccide studenti” e avevano denunciato corruzione e impunità.
“Il governo è marcio a causa di corruzione, ingiustizia, affari, alleanza con i narcotrafficanti”, dice una manifestante. “Dobbiamo combattere contro tutto questo. Se ne devono andare!”
Tra i manifestanti familiari e amici degli scomparsi, che per una settimana hanno attraversato il Messico per sensibilizzare la popolazione. Secondo le indagini i 43 giovani sarebbero stati consegnati a narcotrafficanti dalle autorità di Iguala.