Il risveglio di Rosetta visto dagli scienziati della missione

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Di Euronews
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La navicella spaziale Rosetta, lanciata nel 2004 e ibernata nel 2011, si è appena risvegliata dal suo profondo sonno spaziale ed ora si prepara a inseguire una cometa per poi far atterrare un lander sulla sua superficie. Una missione inedita che presenta molte difficoltà.

Il 20 gennaio 2014, gli occhi del mondo erano puntati sulla squadra di Rosetta mentre aspettava che la navicella desse un segnale per dimostrare di essersi riattivata. E quando il flebile messaggio dallo spazio è arrivato, è stato un grande sollievo per la squadra di scienziati.

Alla base dell’ESA a Darmstadt, in Germania, c’erano 90 giornalisti. Paolo Ferri, a capo del dipartimento che cura la missione, ironizza sul fatto che, assediati dalle telecamere, gli scienziati si sono dovuti destreggiare nel ruolo di divulgatori e aggiunge: “Dovevamo anche dire alla gente di non preoccuparsi, mentre noi eravamo preoccupati, ovviamente, ma dicevamo che tutto era sotto controllo.”

Armelle Hubault, ingegnere dell’ESA, rivela che si dovrà lavorare per accelerare le comunicazioni con Rosetta, che al momento sono penalizzate da una connessione lenta.

“Ora abbiamo di fronte una delle avventure più fantastiche e una delle missioni spaziali più impegnative della storia”, sottolinea il direttore operativo Andrea Accomazzo.

“Non si tratta solo di imparare qualcosa sulla cometa, ma anche di capire come si è formato il sistema solare”, osserva Matt Taylor, capo del team che ha realizzato gli strumenti scientifici della missione. “Le comete erano già lì quando si formò il sistema solare e furono scagliate nel gelo dello spazio profondo, conservando così le informazioni su quel mix primordiale di materia. Questo ci dice qualcosa sulle nostre origini e sul nostro futuro”,

Euronews seguirà lo straordinario viaggio di Rosetta tutto l’anno, accanto agli scienziati che lo rendono possibile, dalla prima immagine della cometa al momento in cui il lander penetrerà sulla superficie.

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