Egitto: assalto all'alba nei campi pro-morsi

Di Euronews • ultimo aggiornamento: 14/08/2013

Le operazioni di sgombero dei presidi pro-morsi si trasformano in un bagno di sangue. Il bilancio varia a seconda delle fonti. Oltre duecento morti secondo i Fratelli Mussulmani. Più di quaranta secondo le agenzie di stampa internazionali. Il Ministero degli Interni ne conferma tre tra le forze dell’ordine.

I manifestanti sarebbero stati dispersi nel campo di Nahda, il più piccolo, sulla riva ovest del Nilo, vicino all’università del Cairo.

L’operazione è inziata all’alba con il lancio di lacrimogeni. Nel presidio più grande, nel nord est della città, sono stati impiegati elicotteri, veicoli blindati e buldozer. Circa 200 manifestanti sarebbero stati arrestati, 35 di questi sarebbero stati in posseso di armi e munizioni.

Migliaia di sostenitori di Mohamed Morsi sono accampati da settimane vicino alla moschea di Rabaa al Adaouia e sulla piazza Al Nahda per protestare contro la destituzione del capo di Stato da parte dell’esercito, lo scorso 3 luglio.

Il nostro corrispondente Mohammed Shaikhibrahim si trova nel centro del Cairo. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per un aggiornamento da una zona vicina alla piazza Rabaa al-Adawiyah, nel sobborgo settentrionale di Nasser City, dove vi sarebbe stata la maggior parte delle vittime.

“C‘è un accerchiamento generale intorno a Rabaa al Adaouiya. E’ stato molto difficile per noi dirigerci verso la piazza a causa di intense sparatorie in corso di cui non abbiamo potuto identificare la fonte. Possiamo confermare che ci sono spari da entrambe le parti tra la polizia e i manifestanti. Ci sono anche vari in cendi negli edifici intorno alla piazza causati dagli scontri. Questa è la situazione a Rabia al Adaouiya”.