Komorowski: "la sfida principale della Polonia è l'integrazione nell'Ue"

Komorowski: "la sfida principale della Polonia è l'integrazione nell'Ue"
Di Euronews
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Da poche settimane alla guida della Polonia Bronislaw Komorowski ha assunto l’incarico di presidente al posto di Lech Kaczynski, morto in un incidente aereo.

Esponente del partito liberal-conservatore al governo, Komorowski intende accentuare il ruolo della Polonia nell’Unione Europea e migliorare le relazioni con la Russia.

euronews:
Quali sono le sfide più rilevanti che lei deve affrontare dopo la tragica morte del suo predecessore Lech Kaczynski?

Bronislaw Komorowski, presidente polacco:
La Polonia vive un periodo molto difficile, una crisi legata alla catastrofe avvenuta vicino Smolensk in cui sono morti il presidente e molti alti funzionari polacchi, tra cui il direttore della banca nazionale, ministri, membri dello Stato maggiore dell’esercito.

La sfida principale è l’integrazione della Polonia nell’Unione Europea e la Polonia si muove nella buona direzione per approfondire l’integrazione attraverso il rafforzamento della sua politica estera, per costruire una politica energetica comune e per arrivare, appena possibile, alla realizzazione di una vera politica comune in materia di sicurezza e di difesa.

euronews:
Mi sembra che lei condivida la visione politica dell’attuale governo, cosa che non succedeva col suo predecessore, il presidente Kaczynski. In che modo cambierà l’approccio della Polonia nei confronti dell’Unione Europea?

Bronislaw Komorowski:
Le opinioni e gli obiettivi non sono cambiati. A mutare sono le circostanze. Oggi queste favoriscono una politica estera dello Stato polacco elaborata in pieno accordo con quella dell’Unione Europea.

euronews:
Ritiene che l’influenza della Polonia all’interno dell’Unione Europea possa aumentare?

Bronislaw Komorowski:
Ogni Paese membro dell’Unione dovrebbe avere quest’ambizione e aspirare a giocare il più grande ruolo possibile nel quadro del progetto comune che è l’integrazione dell’Europa. Noi quest’ambizione ce l’abbiamo. Ma oltre all’ambizione è importante avere argomenti convincenti, ed è quello di cui noi disponiamo.

La Polonia tenta di essere un buon membro dell’Unione. Fa di tutto per approfondire il processo d’integrazione europea. Lo fa nella pratica: anche senza essere membro della zona euro, la Polonia ha dichiarato di essere pronta a prendere parte alla risoluzione dei problemi finanziari legati alla crisi. Una crisi provocata, se posso dirlo, dai Paesi della zona euro.

Riteniamo che occorra considerare tutto questo con pragmatismo, nella misura in cui è ciò che ci si aspetta. La Polonia si attende una solidarietà europea, in particolare attraverso l’approfondimento del processo di integrazione, e tra l’altro attraverso l’approfondimento del principio di solidarietà tra i Paesi.

euronews:
La politica estera polacca sta passando da una sorta di scenario da guerra fredda con la Russia a una maggiore cooperazione con Mosca?

Bronislaw Komorowski:
In altre parole, il forte radicamento della Polonia nell’Unione è un elemento essenziale che permette di progredire in materia di relazioni polacco-russe e collaborazione reciproca. E questo è un aspetto ulteriore della forza della Polonia in quanto membro dell’Unione, che ci dà molta speranza. La Polonia mette tutto il suo impegno nelle relazioni con la Russia.

euronews:
Cosa pensa del gasdotto North Stream, una questione molto importante per Russia e Germania e un grande problema per la Polonia?

Bronislaw Komorowski:
La costruzione di un gasdotto più costoso sul Baltico, che evita il territorio polacco è il frutto di una decisione troppo rapida, presa un pò di anni fa. Non si è potuto modificare questa decisione, non l’hanno fatto neppure le autorità tedesche. Ne prendiamo atto, l’ho già detto.

Non capiamo questa valutazione, ma siamo convinti che appunto oggi viviamo un ottimo periodo per la costruzione della collaborazione più stretta possibile tra Germania e Polonia.

Desideriamo sfruttare al meglio questo periodo, senza concentrarci sul gasdotto del Baltico. Ma è un dato di fatto: non hanno voluto che attraversasse la Polonia. Una decisione presa in precedenza dalle autorità russe e tedesche. Credo che oggi, nell’atmosfera attuale, le cose sarebbero andate diversamente.

euronews:
La Polonia insisterà sulla proposta di creare una zona senza visti tra l’Unione Europea e la regione russa di Kaliningrad?

Bronislaw Komorowski:
Ciò avverrà poiché è nell’interesse della Polonia, della Russia e di tutta l’Europa. E’ una questione pratica, qualcosa da realizzare in vista della riconciliazione e della collaborazione con la Russia. Questo dovrebbe interessare non solo la Polonia, ma tutta l’Unione Europea.

Noi stiamo tentando di creare un meccanismo che renda concreto questo riavvicinamento. Qualcosa di utile, come altrettanto utile può essere la zona senza visti che riguarda non solo i territori frontalieri, ma anche quelli di Kaliningrad.

euronews:
Quando crede che il suo Paese sarà pronto a entrare nella zona euro?

Bronislaw Komorowski:
Su questo non siamo costretti a prendere una decisione. La Polonia è indipendente per quanto riguarda la situazione della zona euro. Vi entrerà nel rispetto delle regole, ma chiaramente occorre scegliere il momento opportuno e prepararsi.

Dipende sia dallo Stato polacco sia da quello che accade in seno alla zona euro. Già adesso, senza essere membri dell’eurozona, siamo pronti a contribuire a risolvere i problemi dei suoi Paesi.

Tuttavia la Polonia non è d’accordo e non lo sarà mai nel dare il suo sostegno al progetto di una struttura di governance interna dell’Unione, che sarebbe limitata ai soli Paesi della zona euro. E’ nostra convinzione intima, così come l’idea di rafforzare l’integrazione europea.

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