La sfida del Parlamento europeo per la trasparenza

La presidente del Parlamento europea Roberta Metsola ha presentato 14 misure anticorruzione
La presidente del Parlamento europea Roberta Metsola ha presentato 14 misure anticorruzione Diritti d'autore Gian Ehrenzeller/ KEYSTONE / Gian Ehrenzeller
Di Stefan Grobe
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Dopo lo scandalo di corruzione, proposte una serie di misure per evitare pressioni indebite. Ma gli esperti rimangono scettici. Intanto Pier Antonio Panzeri sigla un accordo per collaborare con la giustizia belga

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Tra le istituzioni europee, il Parlamento europeo è sempre stato visto come il principale sostenitore degli standard etici comunitari. Anche per questo lo scandalo di corruzione che lo ha colpito, con la scoperta di valigie piene di denaro contante, è stato uno shock per tutti.

Panzeri pronto a confessare

Nell'ultima settimana ci sono stati alcuni importanti sviluppi. Gli eurodeputati hanno eletto un nuovo vicepresidente per sostituire Eva Kaili, che è stata rimossa dall'incarico a causa del suo presunto coinvolgimento nello scandalo e si trova al momento in carcere.

La presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola ha presentato una serie di misure anticorruzione per evitare ulteriori danni reputazionali.

E Pier Antonio Panzeri, l'ex eurodeputato sospettato di essere la figura centrale dello scandalo, ha firmato un accordo con le autorità belghe, in base al quale ammette la sua partecipazione all'organizzazione criminale e si impegna a riferire agli investigatori tutto ciò che sa.

"Panzeri ammette di aver partecipato attivamente ad atti di corruzione, legati al Qatar e al Marocco. Quindi di essere stato corrotto e di aver corrotto a sua volta altre persone. E accetta di essere definito come 'capo' dell'organizzazione criminale", ha detto il suo avvocato Laurent Kennes, in una intervista a Euronews.

Oltre a fare luce su ogni aspetto dello scandalo, il Parlamento vuole adottare misure adeguate per rafforzare la trasparenza.

Ma proprio questa settimana, la sua presidente ha dichiarato formalmente di aver ricevuto più di 140 regali non dichiarati in precedenza. Una prova dell'efficacia molto limitata delle regole di trasparenza dell'assembela comunitaria, 

"Penso che la stragrande maggioranza degli eurodeputati lavori con una buona etica e per il bene pubblico. Ma le regole sono così permissive o a volte vengono applicate così poco, che se qualcuno vuole comportarsi male, può farlo", ha spiegato Emily O'Reilly, che ricopre il ruolo di Ombudsman europeo.

Il nodo della trasparenza

Risponde alle domande sul tema Nick Aiossa, vicedirettore di Transparency International EU.

"Mi è stato spesso chiesto se la cosa mi ha sorpreso. E purtroppo la mia risposta è no. L'unico elemento sorprendente dello scandalo è stato l'utilizzo direi 'antiquato' di valigie piene di contanti. 

Per anni, gli eurodeputati hanno coltivato una cultura dell'impunità con regole etiche blande o inesistenti, con poca o nessuna supervisione. Credo che questa cultura sia uno dei fattori che hanno portato a questo scandalo".

Quando il Parlamento europeo ha discusso la vicenda questa settimana, l'aula era quasi vuota. Gli eurodeputati prendono davvero sul serio la lotta alle pressioni indebite?

Al di là della partecipazione a una sessione plenaria, per misurare la serietà delle riforme radicali che sono necessarie sarà determinante vedere quanto rapidamente verrà adottato questo pacchetto iniziale di 14 misure proposte dalla Presidente

E, soprattutto, se si formerà una commissione speciale per tutelare l'integrità dell'istituzione affrontando le grandi questioni, le riforme davvero necessarie su codici di condotta, regimi etici, gestione finanziaria delle indennità e tutela degli informatori. Fino a quando ciò non accadrà, rimango scettico".

Ma questo primo pacchetto di riforme è un passo sulla strada giusta? O è troppo poco e arriva troppo tardi?

3Sicuramente arriva molto ​tardi: pensiamo sia un passo nella giusta direzione, ma anche che non sia abbastanza e che non affronti i grandi problemi. 

In particolare su alcune delle questioni connesse a questo caso: ad esempio, magari c'erano delle persone che sapevano e non si sono fatte avanti perché il Parlamento europeo ha alcune delle peggiori norme di protezione delle denunce nell'Unione. Sarebbe una buona cosa una norma su questo. 

Aspetterò di vedere se verrà adottata, perché allo stato attuale ci sono solo 14 promesse e non è ancora successo nulla. Ma direi che è un passo nella giusta direzione, anche se le grandi questioni non sono state ancora affrontate".

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In che modo l'Unione dovrebbe trattare con il Qatar in futuro?

Penso che dobbiamo aspettare un po' per permettere alle autorità belghe di concludere la loro indagine e capire cosa è successo e perché, se sono coinvolte altre istituzioni o altri contesti. 

Ma nelle proposte ci sono alcune misure interessanti che dovrebbero essere adottate e che si riferiscono alle attività di lobbying da parte di Paesi stranieri e alla loro inclusione nel registro per la trasparenza. Anche a breve termine, prima che tutti i fatti della vicenda siano acclarati, ci sono misure che potrebbero già essere intraprese dalle istituzioni.

Greta Thunberg e la protesta di Lutzerhat

Uno dei Paesi coinvolri nello scandalo, il Qatar, sta aiutando l'Europa fornendole gas durante la crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina. Sembra che l'Unione Europea intenda fare affidamento sui combustibili fossili più a lungo del previsto, posticipando le proprie politiche di transizione energetica.

Non a tutti piace questa scelta: a Lutzerath, nella Germania occidentale, i manifestanti si sono scontrati con la polizia per l'ampliamento di una miniera di carbone a cielo aperto.

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Tra loro c'era pure Greta Thunberg, la 20 enne simbolo dell'attivismo climatico giovanile. Ma la sua fama non l'ha protetta: insieme ad altri è stata prelevata e portata via dalla polizia.

"La protezione del clima non è un crimine", ha dichiarato a commento dell'accaduto. Poi è andata direttamente al World Economic Forum di Davos, dove ha attaccato le grandi aziende per aver ostacolato i cambiamenti nelle politiche climatiche.

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