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Parenti di una persona uccisa durante le proteste contro la corruzione

Video. Famiglie vegliano in Nepal mentre il bilancio delle proteste aumenta

Ultimo aggiornamento:
Questo testo è stato tradotto con l'aiuto dell'intelligenza artificiale e originariamente pubblicato in inglese

Le famiglie in lutto delle vittime delle proteste violente in Nepal si sono riunite giovedì a Kathmandu, accendendo candele fuori dall'obitorio di un ospedale e chiedendo giustizia e informazioni sui parenti scomparsi.

Il Ministero della Salute ha dichiarato che 34 persone sono state uccise e oltre 1.300 ferite durante due giorni di manifestazioni che hanno incendiato edifici governativi e costretto il Primo Ministro Khadga Prasad Oli a dimettersi e a fuggire.

I residenti si sono precipitati a comprare cibo quando l'esercito ha sollevato brevemente il coprifuoco, mentre centinaia di persone hanno affollato l'aeroporto di Kathmandu in cerca di voli, poiché cresceva l'incertezza su chi governasse il Paese. I leader delle proteste hanno incontrato i funzionari militari mercoledì per discutere la nomina di un leader di transizione, con alcuni che hanno proposto l'ex capo della giustizia Sushila Karki.

Le famiglie hanno dichiarato di volere onori di stato per i defunti e di non essere interessate a compensazioni finanziarie. Il bilancio delle vittime continua a salire man mano che arrivano le segnalazioni di nuovi feriti da tutto il Paese, e la ricerca di un governo provvisorio rimane irrisolta.

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