Grazie a una legge del 1997 anche i quattro astronauti americani presenti sulla Stazione spaziale internazionale potranno esprimere la loro preferenza
Grazie a una legge federale, gli astronauti americani in missione possono votare alle elezioni presidenziali anche mentre sono in orbita intorno alla Terra.
Approvata nel 1997 in Texas, dove si trova il Johnson space center (Jsc) della Nasa, la norma consente a "una persona che soddisfa i requisiti di eleggibilità che si trova su un volo spaziale durante il periodo di voto anticipato e il giorno delle elezioni" di esprimere la propria preferenza dallo spazio.
Proprio nel 1997, David Wolf è stato il primo astronauta a votare dallo spazio mentre era impegnato in una missione di quattro mesi a bordo della stazione spaziale russa Mir. In precedenza, chi intraprendeva missioni durante il periodo delle elezioni non aveva alcun modo di esercitare il proprio diritto di voto.
Come funziona il voto dallo spazio
Gli astronauti in missione seguono un processo simile a quello del voto a distanza, che permette agli elettori di presentare le schede al di fuori della loro area di voto abituale.
I voti raccolti in orbita vengono trasmessi a terra attraverso la Near space network della Nasa, la costellazione di satelliti orbitanti che permette l'interscambio di dati e comunicazioni con la stazione spaziale.
Al'atto pratico, gli astronauti a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss) compilano le schede elettorali. Queste vengono poi criptate e caricate sul computer di bordo della stazione spaziale prima di essere inoltrate alla centro di controllo dell'agenzia.
Qui, presso il Johnson space center, le schede vengono inviate digitalmente agli uffici della contea di appartenenza degli astronauti per il conteggio e l'archiviazione.
Nonostante i diversi passaggi, la Nasa ha garantito che solo l'astronauta e l'impiegato incaricato possono accedere alla scheda, così da preservare l'integrità e la segretezza del voto.
Questa modalità di voto è stata adottata dai quattro astronauti americani presenti sulla Iss. Si tratta di Don Pettit e Nick Hague, impegnati in una missione della Nasa, e di Suni Williams e Butch Wilmore, lanciati a giugno a bordo di una navicella Boeing Starliner. La loro missione sarebbe dovuta durare una settimana ma, a causa dei problemi alla capsula che li avrebbe dovuti riportare sulla Terra, rimarranno sulla stazione spaziale internazionale fino a febbraio 2025.