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Elezioni Usa, i sondaggi danno Harris e Trump ancora vicinissimi

La candidata democratica alla presidenza Kamala Harris durante un comizio elettorale a Philadelphia
La candidata democratica alla presidenza Kamala Harris durante un comizio elettorale a Philadelphia Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Boyd Wagner
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Secondo i sondaggi analizzati Euronews, Harris ha attualmente un vantaggio in termini assoluto dello 0,9 per cento. Ciò significa che la battaglia sarà all'ultimo voto, e a pesare potrebbe essere soprattutto il risultato in uno Stato: la Pennsylvania

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È martedì 5 novembre. Gli americani si stanno apprestando a recarsi alle urne. Ma cosa possiamo aspettarci? La realtà è che fare previsioni è molto difficile: tutto è possibile. Nelle ultime due settimane i sondaggi sembrano essersi orientati a favore del candidato repubblicano ed ex presidente Donald Trump. Tuttavia, le ultime indagini pubblicate nel fine settimana sembrano mostrare una nuova tendenza a favore della candidata democratica Kamala Harris. Le ultime due elezioni, d'altra parte, hanno visto i candidati molto vicini nei risultati finali. E anche quest'anno la situazione sembra identica.

Gli ultimi sondaggi parlano di un testa a testa

I sondaggi hanno visto in ogni caso un riavvicinamento tra i candidati dei due schieramenti a partire dal mese di luglio, quando Harris ha preso il posto di Biden nella corsa alla Casa Bianca. Secondo la media dei sondaggi effettuata da Euronews, i dati indicano che Harris sarebbe in leggero su Trump a livello nazionale, di uno 0,9 per cento: (48,7 contro 47,8 per cento).

Un margine che appare confermato anche da fonti statunitensi. Secondo le medie di FiveThirtyEight, Harris appare in effetti vantaggio su Trump dello 0,9 per cento a livello nazionale (si tratta del margine più vicino dal 30 luglio). Secondo le valutazioni di RealClearPolitics, Trump sarebbe invece in vantaggio su Harris di uno 0,1 per cento: una condizione di pareggio, che mostra una leggera tendenza a favore di Harris negli ultimi giorni, poiché Trump sembrava invece in vantaggio dello 0,5 per cento la settimana scorsa.

Ma questi dati sono quelli relativi alla mera conta dei voti. E sia nel 2020 che nel 2016, il candidato democratico aveva ottenuto la maggioranza. In particolare otto anni fa, Hillary Clinton aveva ottenuto un 2,1 per cento di voti in più rispetto a Trump.

Manifesti elettorali negli Stati Uniti
Manifesti elettorali negli Stati Uniti AP Photo

Quattro anni dopo, la storia si è ripetuta: Biden ha battuto Trump in termini di voti ricevuti, con un margine di poco inferiore al 5 per cento, ma negli Stati in bilico la distanza fosse di poche decine di migliaia di elettori. Sulla base dei sondaggi e di tali evidenze storiche, appare evidente che se il margine a favore di Harris fosse inferiore all'1 per cento, le sue possibilità di vittoria sarebbero ridotte al minimo.

Tuttavia, c'è un altro sondaggio, pubblicato domenica scorsa e relativo allo Stato dell'Iowa, che ha suscitato speranze nel campo democratico. A curarlo è stato il Des Moines Register, che ha indicato Harris in vantaggio di tre punti a pochi giorni dalle elezioni. Un cambiamento di orientamento che sarebbe dovuto soprattutto alle donne più anziane e agli elettori indipendenti.

Il risultato nello Stato del Midwest è considerato cruciale fino all'inizio dell'era di Donald Trump. Nelle ultime elezioni, l'ex presidente ha infatti trasformato l'Iowa in una roccaforte repubblicana. Il sondaggio, certo, potrebbe dare indicazioni non veritiere. Ma non è detto che possa mostrare cambiamenti dell'ultimo minuto nell'elettorato.

Gli swing States

Nelle due precedenti elezioni, negli swing States la battaglia è stata molto serrata. In Pennsylvania, dove si considera esserci il confronto più importante per le elezioni del 2024, come accaduto già nel 2016 e nel 2020, Harris e Trump risultano praticamente in parità. Tutti danno la distanza tra i due inferiore allo 0,3 per cento. Nella miriade di sondaggi condotti nello Stato nelle ultime due settimane, Trump è risultato in sette casi in leggero vantaggio, a fronte dei quattro che hanno dato come leggermente favorita Harris; altri sette sondaggi hanno considerato i due candidati in parità.

I 19 grandi elettorali della Pennsylvania potrebbero perciò andare da una parte o dall'altra, e incoronare così il vincitore delle elezioni. Degno di nota è tra l'altro il fatto che la Pennsylvania è uno degli Stati storicamente più lenti a dichiarare un risultato, a causa di particolari leggi statali che rallentano il processo. È possibile che voglia perciò molto tempo per conoscere i dati definitivi.

Una supporter di Kamala Harris
Una supporter di Kamala Harris Jacquelyn Martin/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.

Il Michigan e il Wisconsin, altri Stati del Midwest che rientrano nella categoria degli swing States, sembrano entrambi leggermente favorevoli a Harris nei sondaggi: la candidata democratica ha circa un punto di vantaggio in Michigan e poco meno in Wisconsin.

Lo stesso si può dire per Donald Trump in Georgia, Arizona e Carolina del Nord. L'ex presidente ha attualmente un vantaggio di un punto o più in tutti e tre gli Stati. Il candidato repubblicano ha d'altra parte vinto in Carolina del Nord in entrambe le elezioni alle quali ha partecipato. Perdere lo Stato significherebbe probabilmente una sconfitta per lui. Lo stesso si può dire per la Georgia, che ha perso per poco nel 2020, tra l'incredulità di molti repubblicani. Il terzo Stato che Trump deve conquistare per poter ambire alla Casa Bianca è l'Arizona, al confine sud-occidentale: qui il miliardario americano ha trionfato nel 2016 e poi perso nel 2020.

Di tutti gli Stati in bilico, il Nevada è quello con meno popolazione e con conseguentemente il minor numero di grandi elettori, appena sei. Tuttavia, rimane potenzialmente cruciale per entrambi i candidati in alcuni scenari elettorali. Il Nevada rappresenta in questo senso il rovescio della medaglia rispetto alla Carolina del Nord. Trump non infatti ha mai vinto qui, anche se ci è andato vicino nel 2016.

In generale, secondo i sondaggi, la questione delle migrazioni appare un tema fondamentale in queste elezioni, e su questo Trump sembra avere molta più presa nell'elettorato.

Tutto si riduce alla Pennsylvania

In conclusione, se i voti reali seguiranno i sondaggi, con la Pennsylvania come unico vero Stato "troppo vicino per essere dichiarato a favore di un candidato", allora c'è da attendersi una battaglia all'ultimo voto. Un candidato ha bisogno di 270 grandi elettori per essere proclamato presidente.

Se immaginiamo che la Georgia, l'Arizona, la Carolina del Nord e il Nevada vadano a Trump e il Michigan e il Wisconsin a Harris, come suggeriscono i sondaggi, ciò darebbe al vicepresidente Harris 251 voti contro i 268 dell'ex presidente, con quest'ultimo a soli due voti dal trionfo. Ma la Pennsylvania e i suoi 19 grandi elettori possono ribaltare tutto.

I sondaggi danno Trump è in forte vantaggio in quello Stato; il voto per corrispondenza, tuttavia, è stato a favore dei democratici, come nel 2020. Inoltre, sembra esserci una percentuale di donne votanti maggiore rispetto a quella considerata dai sondaggi. Il che potrebbe rivelarsi un fattore a vantaggio Harris. La Pennsylvania è stata definita "lo Stato che da solo governare tutti". E sembra effettivamente così.

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