Terzo giorno di Atreju, Rama e Sunak appoggiano la linea di Meloni sui migranti

Edi Rama ad Atreju
Edi Rama ad Atreju Diritti d'autore ISABELLA BONOTTO/AFP
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Di Greta Ruffino
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Il premier albanese tra i principali ospiti della terza giornata della kermesse di Fratelli d'Italia. Rama rivendica l'accordo con Roma. Applausi da Meloni. Sunak: "Interrompere il modello di business delle gang criminali"

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Al via la terza giornata di Atreju. L'intervista al primo ministro dell'Albania Edi Rama, l'intervento di Elon Musk e quello del premierbritannico Rishi Sunak sono gli appuntamenti clou della kermesse di Fratelli d'Italiaa Castel Sant'Angelo a Roma. Presente anche la leader del partito e presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che poi avrà due bilaterali con Sunak e Rama a Palazzo Chigi.

La presidente del Consiglio e leader di FdI ha preso posto in prima fila nella sala che ospita l'intervento del primo ministro albanese Edi Rama, accolta da una standing ovation. La deputata di FdI Augusta Montaruli, durante la sua introduzione, si è accorta che la premier si era seduta in platea fra i volontari della manifestazione e l'ha presentata al pubblico, che si è alzato in piedi applaudendo mentre Meloni saliva brevemente sul palco per salutare. Al fianco di Meloni si èpoi seduto il presidente del Senato Ignazio La Russa. Dopo gli interventi di Rama e Musk, Meloni ha poi parlato con Sunak e lo stesso Rama Palazzo Chigi: molti i punti in comune sulle politiche migratorie.

L'intervista di Rama ad Atrejue

Sul palco della kermesse è poi salito Edi Rama, premier dell'Albania, finito al centro del dibattito politico delle ultime settimane dopo l'accordo con Roma per la gestione dei migranti. "Mi sembra che si è fatto un rumore sproporzionato sulla storia dell'accordo tra Albania e Italia sui migranti che secondo me è un accordo naturalissimo tra due Paesi con nomi diversi, ma che io vedo come due parti dello steso popolo", ha detto Rama.

"Per noi l'Italia è sempre stata parte di noi, l'appoggio dimostrato da Roma dopo l'isolamento comunista è abbastanza per capire che nessuno si deve meravigliare o sorprendere quando facciamo accordi di comune intendimento delle cose e di comune beneficio", ha aggiunto il primo ministro albanese. "Per noi è sempre un onore dare una mano quando l'Italia ce lo chiede e sarà sempre un privilegio raccontarsi come amico speciale dell'Italia", ha ancora detto Rama. 

"I francesi i migranti non li vorrebbero, gli albanesi li accettano e sono gli albanesi il problema?", ha detto poi Rama dal palco intervistato dai direttori de La Verità e La Stampa, Maurizio Belpietro e Andrea Malaguti, una frase dopo la quale anche Meloni, come il resto del pubblico in sala, ha applaudito lanciando anche un urlo di approvazione. Rama ha poi spiegato che le persone salvate attraverso l'intesa sui migranti con l'Italia "non saranno lasciate in mare o portate a Guantanamo o nei lager come dice qualcuno. Bisogna avere rispetto per le vittime dei veri lager e di Guantanamo". Ha commentato critico Rama.

Rama: "L'accordo con l'Italia non è incostituzionale"

"La Corte costituzionale albanese ha fatto il suo dovere, perché per la Costituzione è automatico sospendere un accordo per prenderlo in considerazione prima della ratifica del Parlamento. È la prova che io non controllo le corti in Albania", ha poi detto Rama parlando della sospensione dell'accordo prima della ratifica da parte del parlamento. "Io sono fiducioso perché l'accordo non ha nulla di incostituzionale. Entro marzo è il limite del tempo ma credo chela decisione sarà presa molto prima perché è un accordo molto importante e bisogna che entrambi i governi sappiamo se possono andare avanti o no". 

Accordo sui migranti solo con l'Italia

Rama ha poi escluso eventuali nuovi accordi con altri Paesi:"Non accetterei altre richieste da Paesi europei, le abbiamo avute da altri Paesi Ue ma abbiamo detto di no". Rama però non ha rivelato i nomi degli Stati ma evidenziando che sono "Paesi cugini, e non Paesi fratelli come l'Italia. C'è una differenza: se noi facciamo unaccordo con un Paese come l'Italia lo facciamo come sforzo comune, non come se fossimo un Paese fuori al quale trasferire il problema. Quello che l'Italia fa non è trasferire il problema, ma cercare di allargare lo spazio per gestire questo percorso mentre tratterà il problema da sé".

Rama: "Il Papa è il più grande leader della sinistra"

"Ho avuto la fortuna di incontrare Papa Francesco, che secondo me è il più grande e indiscutibile leader della sinistra, e parlo della sinistra europea e mondiale, non dico che devono scegliere il Papa come leader del Partito democratico", ha detto il premier albanese Edi Rama ad Atreju, ricordando l'incontro col pontefice che ha definito "un uomo santo e molto saggio".

Sunak vede Meloni e poi interviene ad Atreju

Al centro dei colloqui tra la premier Meloni e l'omologo britannico Sunak il lavoro comune in ambito migratorio nel quadro del Memorandum d'intesa firmato a Londra lo scorso 27 aprile. I due leader hanno stabilito di cofinanziare un primo progetto italo-britannico di rimpatri volontari assistiti nei Paesi di origine predisposto dall'Oim (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) a favore di migranti bloccati in Tunisia. 

"Giorgia ha siglato un accordo con l'Albania e noi abbiamo fatto un accordo con il Rwanda: vogliamo interrompere il modello di business di queste gang criminali. E se  questo ci richiederà di aggiornare le nostre leggi e di avere conversazioni a livello internazionale per creare un framework sull'asilo politico dobbiamo farlo, perché se non gestiamo questo problema oggi i barconi continueranno ad arrivare. Dobbiamo fare in modo che il deterrente funzioni", ha detto Sunak intervenendo alla kermesse di Fratelli d'Italia. "Se i migranti vengono in Italia o in Inghilterra illegalmente non potranno restare, deve essere chiaro", ha aggiunto. "Dovremmo fare tutto il necessario per fermare i barconi e dare più sicurezza ai nostri cittadini, questa è la nostra sfida come leader conservatori, e ringrazio Giorgia per la sua leadership a livello globale e internazionale in questa direzione", ha detto ancora il premier britannico.

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