Il top delle Università del mondo: il MIT e Cambridge. Il Politecnico di Milano è 123°...

Sono state annunciate le classifiche universitarie mondiali QS 2024 e l'Europa ha conquistato la metà dei primi 10 posti.
Sono state annunciate le classifiche universitarie mondiali QS 2024 e l'Europa ha conquistato la metà dei primi 10 posti. Diritti d'autore Euronews/Canva
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Di Camille BelloEdizione italiana: Cristiano Tassinari
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Le università europee e nordamericane dominano la classifica mondiale QS 2024, con il Massachusetts Institute of Technology (MIT) che si assicura la prima posizione per il 12° anno consecutivo. Le università italiane: la migliore è il Politecnico di Milano, al 123° posto...

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È stata annunciata la classifica mondiale "QS 2024 World University Rankings" delle migliori università e l'Europa ha conquistato 5 dei primi 10 posti.

La valutazione annuale, giunta alla sua 20esima edizione, si basa sull'analisi di 17,5 milioni di documenti accademici e sulle opinioni di oltre 240.000 docenti e datori di lavoro di tutto il mondo.

Come dicevamo, l'Europa ha conquistato 5 delle prime 10 posizioni, mentre le università anglofone dominano i piani alti della classifica con punteggi molto alti in categorie come la "reputazione accademica", la "reputazione dei datori di lavoro" e il rapporto docenti/studenti.

Comandano le due Cambridge...

Il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Cambridge, negli Stati Uniti, si è assicurato il primo posto, con un impeccabile punteggio complessivo di 100/100 per il 12° anno consecutivo.

L'Università di Cambridge, nel Regno Unito, segue a ruota, aggiudicandosi il secondo posto con 99,2 punti, mentre la storica rivale, l'Università di Oxford, si è assicurata il terzo posto con 98,9 punti.

L'Università di Harvard ha conquistato il quarto posto con un punteggio di 98,3 e l'Università di Stanford si è classificata quinta con 98,1 punti.

In Europa, le prime 10 università per il 2024 sono l'Università di Cambridge (99,2), che si è classificata seconda a livello mondiale; l'Università di Oxford (98,9), terza a livello mondiale; l'Imperial College di Londra (97,8), che ha conquistato il sesto posto a livello mondiale; il Politecnico di Zurigo (93,9), settimo a livello mondiale; e l'University College di Londra (92,4), nono a livello mondiale.

Il sesto posto nel continente europeo è occupato dall'Università di Edimburgo nel Regno Unito (86,1), seguita dall'Università PSL di Parigi, Francia (85,8), dall'Università di Manchester (82,2), dall**'Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne** (EPFL), Svizzera (80,4) e dall'Università Tecnica di Monaco di Baviera, Germania (80).

Nuovi criteri

Il punteggio complessivo della prestigiosa classifica viene raggiunto considerando nove parametri cruciali: reputazione accademica, reputazione dei datori di lavoro, rapporto docenti-studenti, citazioni per facoltà, rapporto docenti internazionali, rapporto studenti internazionali e, per la prima volta quest'anno, rete di ricerca internazionale, risultati occupazionali e sostenibilità.

I nuovi indicatori "riflettono i cambiamenti nell'istruzione superiore che si sono verificati negli ultimi due decenni, come la crescente importanza della sostenibilità, dell'occupabilità e delle collaborazioni di ricerca", ha dichiarato Quacquarelli Symonds, la società di analisi che ogni anno stile queste classifiche.

Quali tendenze mostrano le classifiche?

L'istruzione superiore ha subito cambiamenti significativi negli ultimi due decenni.

"Uno dei primi cambiamenti che abbiamo notato negli ultimi decenni è stata la crescente attenzione all'occupabilità da parte degli studenti", ha dichiarato il dottor Andrew MacFarlane, responsabile delle classifiche QS, aggiungendo che ciò ha portato a rafforzare l'attenzione all'occupabilità.

Mentre la classifica celebra il suo 20° anniversario, una tendenza di cui sono "immensamente orgogliosi è la crescente inclusività delle nostre classifiche, che illumina la distribuzione globale dell'eccellenza accademica".

Tra il 2018 e l'edizione 2024, c'è stato un notevole aumento della rappresentanza di università asiatiche, latinoamericane, mediorientali e africane nel World University Ranking.
Nel 2018, queste regioni rappresentavano il 37% della classifica, nel 2024 la cifra è salita al 46%.

La Cina sta diventando un polo di ricerca

La Cina, in particolare, ha registrato una netta ascesa nella classifica, trainata dagli sforzi della ricerca.

"È il più grande produttore di ricerca al mondo, ma sempre più spesso anche di ricerche molto citate", ha dichiarato Andrew MacFarlane a Euronews Next, sottolineando che la qualità della ricerca condotta in Cina ha "tirato su" la classifica.

Nel frattempo, gli Stati Uniti e il Regno Unito, tradizionalmente forti, hanno registrato un leggero declino nelle classifiche, ma il calo non significa necessariamente che stiano peggiorando. È anche un indicatore del fatto che altre istituzioni in tutto il mondo stanno migliorando e colmando il divario, aggiunge MacFarlane.

"Quindi, il corridore più veloce è sempre il più veloce, ma qualcun altro sta riducendo il suo distacco", ha spiegato, utilizzando una metafora "atletica".

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Le università dell'Ue continuano a primeggiare nelle metriche di internazionalizzazione

A livello globale, le università europee continuano a eccellere nel loro impegno globale, che è fondamentale,
Continua il dottor MacFarlane: "Per affrontare le sfide del mondo, dovrete lavorare oltre i confini, risolvere le sfide insieme ed essere più trasparenti. Ed è l'Europa che sta facendo da apripista in questo senso".

Tra le istituzioni dell'Unione europea che hanno dimostrato la loro forza nella collaborazione internazionale nella ricerca vi sono l'Università PSL di Parigi (Paris Sciences et Lettres), che si è classificata terza nella categoria "rete di ricerca internazionale", la Sorbona (quarta), la KU Leuven e la Ghent University in Belgio (rispettivamente sesta e ottava) e l'Università di Montpellier, in Francia (nona).

"Quindi è possibile che si assista a una sorta di crescente predominanza del volume di ricerca in Asia orientale nella ricerca collaborativa e nell'impegno internazionale", ha concluso MacFarlane, "ma l'Europa è assolutamente molto più brillante in questo caso".

Le università italiane? Lontanissime dai primi posti

Negativo il giudizio sugli atenei italiani, in base alla classifica generale di QS.
Il migliore è il Politecnico di Milano, ma solo al 123° posto...
Seguono: la Sapienza di Roma (134° posto), l'Università di Bologna (154° posto), l'Università di Padova (219° posto) e il Politecnico di Torino (254° posto). Le altre, lontanissime...

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