Da SURE a Next Generation EU: tutte le risorse europee per il rilancio

In collaborazione con The European Commission
Da SURE a Next Generation EU: tutte le risorse europee per il rilancio
Diritti d'autore euronews
Di Euronews
Condividi questo articolo
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

L'Ue in campo per supportare il tessuto economico colpito dalla pandemia. Molteplici le sfide per la tutela dell'occupazione e il rilancio dell'economia

Un anno dopo l'inizio della pandemia e delle chiusure in tutta Europa, "Real Economy" fa il punto sul piano di rilancio. 

Cosa significa il Recovery Plan dell'Unione europea, non solo per le piccole imprese, ma anche per i mercati finanziari?

La pandemia ha scosso l'economia europea. I pacchetti SURE e Next Generation EU dell'Unione europea stanno aiutando i paesi a costruire economie più resilienti. Per finanziarli, l'Unione sta emettendo fino a 850 miliardi di euro in obbligazioni nei prossimi 5 anni. Tutte le economie dei paesi dell'Ue vengono aiutate. È la prima volta che l'Unione europea contrae prestiti su così larga scala. Rendendola il nuovo grande attore sul mercato delle obbligazioni sovrane. Tutto questo aiuta a sostenere la posizione internazionale dell'euro. L'alto rating dell'Unione europea e la capacità di garantire il debito fanno sì che gli investitori siano più fiduciosi nell'acquistare le obbligazioni dell'UE. Tra queste figurano obbligazioni sociali e verdi, il che significa che i fondi servono veramente un obiettivo sociale o verde. E saranno rimborsati entro il 2058. 

Circa 2 milioni di imprese hanno potuto mantenere a libro paga i loro dipendenti, grazie all'iniziativa SURE della Commissione europea.

L'esperienza della Slovenia

La Slovenia è uno dei 18 paesi che ne beneficiano, con più di un miliardo di euro in prestiti d'emergenza. 

In avvio di crisi sanitaria, durante il primo blocco, diversi proprietari di ristoranti sloveni sono stati costretti ad abbassare le serrande, ma hanno potuto evitare i licenziamenti. 

Dopo aver vissuto negli Stati Uniti, Greg Yurkovich è tornato nella sua nativa Slovenia nel 2010 per aprire un ristorante in prima battuta, poi un altro a Lubiana. Un anno dopo l'apertura del suo secondo ristorante, Greg aveva uno staff di trenta persone. Poi è arrivata la pandemia, e il primo blocco, e i suoi lavoratori sono rimasti a casa per 6 settimane. 

Greg ha fatto in modo di mantenere il suo staff - e le sue competenze - il più a lungo possibile: "Il punto è che dovevamo mantenere i lavoratori per una serie di ragioni: per il nostro obbligo verso di loro, ma anche per il fatto che, se si riapre, cosa succede se queste persone vengono licenziate? Come facciamo a dare continuità all'attività?".

Il governo sloveno ha sovvenzionato i datori di lavoro come Greg Yurkovich per mantenere il personale a libro paga fino alla riapertura, in parte grazie al programma SURE dell'Ue.

Così come i camerieri e i cuochi di Greg Yurkovich, nei 18 Stati membri beneficiari del programma SURE, ci sono tra 25 e 30 milioni di lavoratori che possono conservare un reddito durante la pandemia.

Da SURE a Next Generation EU

L'obiettivo di SURE era di proteggere i posti di lavoro durante la crisi. Il prossimo passo è il piano di ripresa dell'UE - noto come Next Generation EU. Questa volta, non saranno 100 miliardi, ma ben 750 miliardi di euro - in sovvenzioni e prestiti - distribuiti ai paesi dell'Unione europea

L'iniziativa SURE è finanziata dall'emissione di obbligazioni reciproche dell'Ue su scala mai vista prima. Il finanziamento del programma Next Generation EU sarà più diversificato, ma anche in questo caso sarà in gran parte finanziato dall'emissione di obbligazioni da parte dell'Unione.

Euronews
Le risorse per il rilancioEuronews

L'analisi di Guillaume Menuet, capo economista area euro di Citigroup, fotografa gli obiettivi: "Ci aspettiamo che per ogni euro speso saremo in grado di ottenere 2, 3, 4 euro indietro entro 5 o 10 anni, a seconda delle scelte di investimento. Questo prestito sarà naturalmente ripagato attraverso una maggiore crescita economica, ma anche attraverso nuove forme di tassazione che l'Ue sta portando all'ordine del giorno. Bisogna aspettare di vedere il prossimo bilancio europeo pluriennale per capire come sarà".

Quale vantaggio producono le obbligazioni europee? Intanto, prendere in prestito sotto l'egida comunitaria permette di rassicurare gli investitori, oltre che di agire sul rilancio, in tutta l'Unione, in modo più concertato.

Il meccanismo permette anche di ridurre il tasso d'interesse, e quindi il costo dell'operazione. Fino ad oggi, la domanda per le obbligazioni SURE è stata di circa 10 volte superiore all'offerta. Un buon inizio, anche in relazione ai prestiti Next Generation EU che dovrebbero essere erogati a partire da questa estate.

Tempi e sfide del Recovery Plan

Sui tempi e sulle sfide che si aprono riguardo al Recovery Plan, il Commissario europeo per il bilancio e l'amministrazione, Johannes Hahn, si mostra fiducioso: "Da parte nostra, siamo pronti per l'inizio di giugno - dice - Spero davvero, e non c'è nulla che sia più stimolante di questo obiettivo, che si possa iniziare ad andare sui mercati dei capitali all'inizio del secondo semestre".

Due le minacce all'operatività dello strumento di rilancio, almeno in questo momento: la sentenza della Corte costituzionale tedesca che avanza dubbi di legittimità e la Polonia che minaccia di non ratificare. 

"Sono piuttosto fiducioso che il Recovery Plan sarà avallato anche dalla Corte tedesca - ribadisce Hahn - ma prima di tutto è importante che tolgano la loro riserva. E anche in questo caso sono fiducioso che tutto venga fatto a tempo debito. Se sei in politica, devi essere ottimista e di solito ho ragione ad esserlo".

Le obbligazioni emesse per SURE hanno avuto molto successo. Continuerà anche per Next Generation EU?

"Tutto sommato, c'era e c'è un enorme interesse perché considerano l'euro e l'Unione europea come un asset sicuro. È molto importante in tempi come questi. C'è anche, apparentemente, un forte interesse a creare una sorta di alternativa al dollaro, non per competere, ma davvero per avere alternative", spiega Johannes Hahn che aggiunge: "L'impatto sarà enorme. Emetteremo più di 800 miliardi in obbligazioni in euro, nella misura in cui non abbiamo mai fatto in passato, e questo avrà certamente un impatto enorme sul ruolo dell'euro. Anche sul mercato dei capitali. Rafforzerà l'euro come una vera valuta alternativa".

Risorse addizionali per questo articolo • Stefania De Michele

Condividi questo articolo

Notizie correlate

Le voci dei nostri piccoli imprenditori: successi, difficoltà, sogni

Investite su di noi: l'appello dei giovani italiani al governo Draghi