Progetto "umano virtuale": a curarci ci penserà il nostro "gemello digitale"

Luogo: Londra e Garching, vicino Monaco di Baviera
Argomento: la Medicina Computazionale sarà il futuro, nemmeno troppo lontano, della sanità e della medicina ospedialiera, in particolare per il cuore. Ma non solo
Storia: ricercatori e scienziati stanno mettendo a punto il progetto "umano virtuale", che consiste nella creazione di un sosia - anzi, un "gemello digitale" - di noi stessi, da utilizzare come "cavia virtuale" nella cura e nelle terapie per malattie e operazioni chirurgiche. Per il cuore, ma non solo
Arriva il gemello "digitale"
Immaginate di dovervi sottoporre ad un intervento chirurgico rischioso e la procedura potrebbe essere testata prima sul vostro "gemello virtuale" per ridurne i rischi. Sarebbe una sorta di "gemello digitale", non fatto di carne e ossa, ma di bit e byte: il modo in cui il cuore batte nel codice personale del DNA...
Abbiamo incontrato alcuni ricercatori che stanno creando questa realtà virtuale digitale.
I ricercatori pensano che l'essere umano virtuale possa avere un profondo impatto sulla medicina e rivoluzionare la sanità.
Il progetto CompBioMed Center, finanziato dall'Unione Europea, è guidato dal Prof. Peter Coveney dell'University College di Londra.
"Il gemello digitale salverà molte vite"
"Non c'è dubbio che il gemello virtuale, o digitale che dir si voglia, salverà delle vite.
Il motivo è che è in grado di prevedere il risultato prima che si verifichi".
"Stiamo costruendo l'umano-virtuale pezzo per pezzo"
"Stiamo costruendo l'umano virtuale pezzo per pezzo!
È rivoluzionario perché si guarda a un sistema, si guarda al paziente come a una persona intera", interviene la professoressa Andrea Townsend-Nicholson, docente di Biochima e Biologia Molecolare all'University College.
"Si può vedere tutto, fino alle lettere del genoma"
Il progetto combina dati specifici di organi, come radiografie, risonanze magnetiche e TAC, con informazioni genomiche e altre informazioni che aiutano a creare l'avatar virtuale personalizzato.
"Possiamo prendere come esempio una paziente donna e possiamo osservare tutti i diversi tipi di sistemi che si possono vedere e che provengono da dati che possono essere immessi in un computer, fino alle basi e alle lettere del suo genoma e fino al suo scheletro", aggiunge la professoressa Townsend-Nicholson.
Un cuore virtuale...
Per dare vita ad organi come il cuore virtuale gli scienziati hanno sviluppato molti programmi e algoritmi specializzati.
"Davanti a noi, osservandolo con il computer, abbiamo un cuore virtuale", spiega il professor Conevey.
"Cattura tutti i dettagli della persona. e può essere usato prima dell'intervento, per verificare se c'è un problema di aritmia e attacchi cardiaci, in modo che il chirurgo possa pianificare l'operazione e massimizzarne i benefici".
"Il SuperMUC è potente come lo sarà unoi smartphone tra 20 anni"
Virtualizzare qualcosa di così complicato come un corpo umano richiede un'enorme potenza di calcolo.
A Garching, vicino Monaco di Baviera, nel "Leibniz Rechenzentrum" (LRZ) dell'Accademia Bavarese delle Scienze, vengono effettuate alcune delle più moderne simulazioni al computer.
Anche per il settore della medicina.
Il famoso SuperMUC-NG è il supercomputer più potente dI Germania.
"I supercomputer sono utilizzati per modellazioni e simulazioni molto grandi. Cerchiamo di simulare oggi ciò di cui abbiamo bisogno tra 15-20 anni per una medicina personalizzata negli ospedali", spiega il professor Dieter Kranzlmüller, presidente del LRZ.
"I dati debbono essere sempre illustrati e visualizzati"
Gli scienziati sono ora in grado di visualizzare, ad esempio, il flusso di globuli rossi nelle vene.
"Abbiamo grandi modelli di arterie in cui si controlla come le cellule del sangue fluiscono attraverso di esse e dove ci sono delle costrizioni.
È sempre importante che i dati che si ottengono dai calcoli siano illustrati e visualizzati", aggiunge Gerald Mathias, responsabile del supporto alle applicazioni del centro di Leibnitz.
"Umano virtuale è la base per la nuova medicina del XXI secolo e oltre"
Il progetto "umano virtuale" mira ad affrontare tutte le condizioni di salute umana, compreso il Covid-19.
Si tratta anche di aiutare le persone ad avere un impatto positivo sul loro stile di vita.
"La mia visione dell'umano virtuale è straordinaria: è la base per la nuova medicina del XXI secolo e oltre", conclude il professor Conewey.
L'obiettivo di costruire un vero "gemello digitale" e di portare in vita l'intero umano-virtuale diventerà un obiettivo, in un futuro non troppo lontano.
Link utili
CompBioMed Center
Leibniz SuperComputing Centre
Computer SuperMUC
Tutti gli episodi di "Futuris"
La reporter
Katharina Rabillon, giornalista tedesca di Euronews, ha realizzato questo reportage, girato tra Londra e Monaco di Baviera. Responsabile del programma "Musica", se l'è cavata benissimo anche con "Futuris".
Nella foto, la vediamo nella sede di Euronews a Lione alle prese con la sua...gemella digitale.
Il programma
"Futuris" presenta ogni settimana le ultime notizie sui principali progetti di ricerca scientifica e tecnologica in Europa, svelando i segreti di ricerca, scienza e tecnologia.