Alexander Stubb ha accolto la proposta dell'Ue di confiscare i beni russi congelati a meno che la Russia non accetti di pagare le riparazioni di guerra all'Ucraina. Ma il Belgio definisce il piano "problematico".
Un nuovo piano europeo per sostenere l’Ucraina sta guadagnando terreno in Germania e tra i leader dell’Ue: l’Unione europea prenderebbe in prestito circa 140 miliardi di euro a nome di tutti gli Stati membri, distribuendo i rischi in base al Pil di ciascun Paese. La somma sarebbe destinata a finanziare Kiev durante la guerra con la Russia.
Prestito garantito dai beni russi congelati
Il punto centrale della proposta è che il prestito europeo sarebbe garantito da una parte dei beni russi congelati nell’Ue, custoditi principalmente presso Euroclear in Belgio e valutati complessivamente in circa 176 miliardi di euro.
In pratica, la Commissione europea emetterebbe un prestito a tasso zero verso l’Ucraina, utilizzando i beni russi congelati come garanzia.
Se la Russia dovesse un giorno pagare le riparazioni di guerra, l’Ue recupererebbe le somme anticipate; in caso contrario, l’Ucraina beneficerebbe comunque del finanziamento immediato.
Il presidente finlandese Alexander Stubb ha definito il piano una forma di “risarcimento di guerra anticipato”: “Non si tratta di un assegno in bianco all’Ucraina, ma di un prestito garantito dai beni russi, conforme al diritto internazionale e condiviso tra tutti gli Stati membri”.
Le resistenze e le preoccupazioni legali
Il Belgio, sede di Euroclear, ha espresso forti riserve. Le autorità belghe temono che l’utilizzo dei beni congelati possa danneggiare la reputazione internazionale del Paese nel settore finanziario e ridurre il valore a lungo termine degli asset.
Alcuni Stati membri, come la Germania, sottolineano la necessità di rispettare i diritti di proprietà della Russia e di evitare azioni che compromettano la fiducia globale nell’Ue come luogo sicuro per gli investimenti.
Contesto politico europeo
Il piano arriva in un momento in cui l’Ungheria blocca i progressi dell’Ucraina nella candidatura all’Ue. Stubb ha inoltre sostenuto le proposte del presidente del Consiglio europeo Antonio Costa di ridurre il ricorso all’unanimità nelle decisioni sull’allargamento, evitando così possibili ostruzionismi.
Se approvato, questo meccanismo rappresenterebbe una novità senza precedenti: un prestito europeo congiunto, garantito dai beni congelati della Russia, per finanziare la ricostruzione e il sostegno immediato all’Ucraina, bilanciando aiuti immediati e sicurezza finanziaria a lungo termine.