Negli ultimi anni, la Marina portoghese ha monitorato il passaggio nelle acque nazionali di oltre 143 navi russe, tra cui una nave spia appartenente a un'organizzazione segreta del ministero della Difesa di Mosca
All'inizio di novembre 2024, il Centro operativo marittimo della Marina portoghese ha ricevuto informazioni dai Paesi alleati sull’avvicinamento di una nave russa alle acque nazionali. Si trattava della Yantar, una presunta nave scientifica, ma ritenuta dai membri Nato e Ue una nave spia al servizio del dipartimento segreto russo Gugi, specializzato in operazioni subacquee.
Nei giorni precedenti, la Yantar si era aggirata nelle acque britanniche sopra infrastrutture sottomarine critiche, suscitando allarme. Come da prassi, la Marina portoghese ha mobilitato il pattugliatore oceanico Sines per monitorare e dissuadere la nave russa dall’effettuare esplorazioni senza autorizzazione nella Zona economica esclusiva (Zee) nazionale.
Questa missione si è distinta per la durata: quasi un mese di sorveglianza, fino alla notte del 24 novembre. L'azione rientra in un contesto di crescente attività russa nelle acque portoghesi, con 143 operazioni di monitoraggio tra il 2022 e la fine del 2024, in aumento anno dopo anno. Solo nel 2024, la Marina ha scortato 83 navi russe, di cui 14 catalogate come navi da "ricerca scientifica".
Il portavoce della Marina, Ricardo Sá Granja, ha confermato che per queste missioni sono state dispiegate 32 unità navali di vari tipi e oltre 5.500 militari, che hanno navigato per circa 6.450 ore. Nonostante l’intensificarsi delle attività russe, non si sono registrati tentativi di danneggiamento dei cavi sottomarini, considerati vitali per le comunicazioni globali.
Le acque portoghesi sono infatti strategiche a livello globale. Dal 19° secolo il Paese ospita importanti cavi di comunicazione sottomarini e attualmente 16 punti di ormeggio, tra cui EllaLink, il più grande cavo diretto tra Europa, America Latina e Africa. In costruzione ci sono altri cinque cavi, con investimenti milionari e progetti che includono sensori per il monitoraggio ambientale e sismico.
La Yantar è attrezzata con sottomarini capaci di raggiungere profondità fino a 6.500 metri e fa parte del Gugi, un’unità speciale che svolge missioni di esplorazione, ricognizione e potenziale sabotaggio di infrastrutture sommerse. Questo ruolo la rende una delle navi più monitorate dalle Marine occidentali.
A dicembre 2024, la Yantar è stata rilevata in prossimità del naufragio della nave russa Ursa Major, affondata in circostanze contestate, suggerendo un tentativo di recupero o distruzione di materiale sensibile. Durante il passaggio nel Canale della Manica, la nave è stata scortata dalla Marina britannica, che ha definito l’azione una provocazione.
Il Regno Unito ha risposto con sanzioni contro la Gugi, mentre il Portogallo continua a rafforzare i suoi piani di sorveglianza marittima per tutelare le proprie infrastrutture strategiche e prevenire azioni dannose o illegali nelle proprie acque territoriali.