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Greta Thunberg contro i centri migranti dell'Italia in Albania: "Violano i diritti umani"

L'attivista svedese Greta Thunberg
L'attivista svedese Greta Thunberg Diritti d'autore  Michel Euler/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Michel Euler/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Di Ilaria Cicinelli
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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In un video sui social media, l'attivista svedese Greta Thunberg ha criticato duramente i centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) voluti dal governo Meloni nell'ambito del protocollo Italia-Albania, definendoli "tra le più grandi violazioni dei diritti umani in Europa"

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"Il governo albanese ha concesso all'Italia un'area dove vengono trattenute centinaia di persone senza permesso di soggiorno, bloccandole in condizioni estremamente disumane, dove sono costretti a sprecare giorni interi ad aspettare". A denunciare la situazione nei centri di permanenza per il rimpatrio voluti dal governo italiano in Albania è l'attivista svedese Greta Thunberg, in visita a Gjadër, nel comune albanese di Alessio.

Qui "si sta verificando una delle più gravi violazioni dei diritti umani in Europa", ha dichiarato Thunberg in un video su Instagram pubblicato da Altreconomia.

L'attivista è al momento in viaggio nei Balcani dove sta portando avanti un tour in solidarietà con i palestinesi. Insieme a centinaia di manifestanti, giovedì Thunberg ha partecipato alla protesta indetta nella capitale albanese Tirana contro la guerra a Gaza.

L'appello di Thunberg sui cpr italiani in Albania: "Condannare le violazioni dei diritti umani"

Molte delle persone in questi centri sono trattenute "senza nemmeno sapere in quale Paese si trovano, con numerosi casi di tentativi di suicidio e autolesionismo", ha sottolineato l'attivista.

Parlando davanti al cpr di Gjadër, gli attivisti hanno inoltre denunciato come "tutto quello che avviene nei centri di detenzione avviene con livelli assurdi di segretezza e mancanza di trasparenza", sottolineando come anche ai giornalisti venga negato l'accesso alla struttura.

"Questa struttura è gestita da una società privata italiana chiamata Medihospes, che trae profitto direttamente dalle persone trattenute qui", hanno dichiarato gli attivisti. "Il timore più grande è che in questo caso sia solo un laboratorio mentre altri Paesi europei prendono nota per seguire l'esempio italiano".

"Il mito puramente razzista secondo cui qui si trovano criminali che scontano la loro pena deve essere sfatato e non dobbiamo lasciarci ingannare da questa propaganda", ha proseguito Thunberg. "Nessuno è illegale, il diritto di chiedere asilo e il diritto internazionale devono sempre essere rispettati".

Thunberg ha poi aggiunto come, se da un lato dobbiamo ovviamente condannare e protestare contro le violazioni di diritti umani dei nostri Paesi in altre parti del mondo, non meno importante è "anche ritenere i nostri governi responsabili delle atrocità commesse dentro il proprio territorio e della continua e mortale ascesa del fascismo".

Il protocollo Italia-Albania e i dubbi espressi dalla Cassazione

A novembre 2023 il governo Meloni ha siglato un accordo con Tirana, approvato in via definitiva nel febbraio 2024, per esternalizzare l'esame delle richieste d'asilo dei migranti al di fuori del territorio italiano, costruendo centri di accoglienza per i migranti provenienti da Paesi ritenuti sicuri dall'Italia, e centri per il rimpatrio per coloro a cui viene rifiutato l'asilo.

Alla fine dello scorso giugno, in una relazione non vincolante la Corte di Cassazione ha espresso forti dubbi sulla compatibilità del protocollo Italia-Albania con il diritto internazionale e con la Costituzione, segnalando in questo senso possibili violazioni dei diritti fondamentali tra cui quello alla salute, il diritto alla difesa e il diritto d'asilo.

L'accordo fa inoltre del trattenimento l'unica soluzione possibile, andando a incidere sulle garanzie previste per la libertà personale, mentre secondo la normativa europea questa dovrebbe essere l'ultima opzione.

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