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Energia, crisi industriale e alti costi del gas: la Germania pensa a carbone e nucleare

Ministro dell'Economia Katherina Reiche (CDU)
Ministro dell'Economia Katherina Reiche (CDU) Diritti d'autore  Michael Kappeler/(c) Copyright 2025, dpa (www.dpa.de). Alle Rechte vorbehalten
Diritti d'autore Michael Kappeler/(c) Copyright 2025, dpa (www.dpa.de). Alle Rechte vorbehalten
Di Zara Riffler & Donogh McCabe
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La nuova ministra dell'Economia Reiche vuole più centrali a gas e sussidi per l'elettricità. Ma è sufficiente per rilanciare l'economia? Euronews ha interpellato vari esperti e tra le opzioni rispunta il nucleare

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La Germania, un tempo leader del mercato europeo e mondiale, è oggi considerata il "malato d'Europa", dopo il terzo anno consecutivo in recessione.

Gli esperti prevedono un'economia a crescita zero anche per quest'anno, che segnala un declino drammatico nelle cifre quanto strutturale. Secondo uno studio di Creditreform, l'anno scorso quasi 200mila aziende hanno chiuso i battenti, la cifra più alta dal 2011.

I fallimenti sono destinati a crescere quest'anno, dopo il picco di insolvenze registrato ad aprile: 1626, il 21 per cento in più rispetto all'aprile 2024, superando addirittura le cifre della crisi finanziaria del 2008, secondo l'Istituto Leibniz.

L'industria automobilistica tedesca è in profonda crisi trascinando in recessione l'intera economia della Germania
L'industria automobilistica tedesca è in profonda crisi trascinando in recessione l'intera economia della Germania Julian Stratenschulte/(c) Copyright 2025, dpa (www.dpa.de). Alle Rechte vorbehalten

Stelter: "Restano solo pochi mesi per salvare l'industria tedesca"

I prezzi elevati dell'elettricità stanno causando problemi al settore industriale in Germania. Alcuni giganti dell'acciaio sono stati costretti a chiudere temporaneamente la produzione, per proteggere l'azienda da danni finanziari, mentre altre aziende stanno trasferendo la produzione nell'Europa dell'Est o in Cina.

Produttori automobilistici come Vw, Mercedes e Bmw stanno tagliando migliaia di posti di lavoro. Il "Made in Germany" è diventato semplicemente troppo costoso.

"Abbiamo solo 24 mesi per salvare le industrie ad alta intensità energetica", ha detto a Euronews il noto economista, Daniel Stelter, secondo cui le perdite subite finora dalle aziende industriali non possono più essere annullate.

Daniel Stelter è uno degli economisti più influenti in Germania
Daniel Stelter è uno degli economisti più influenti in Germania Daniel Stelter

La nuova ministra dell'Economia, Katherina Reiche, ha riconosciuto il problema dei costi energetici della Germania, pensando di sovvenzionare l'elettricità industriale, che l'Ue minaccia di non accettare questa proposta.

Reiche ha ipotizzato il varo di nuove centrali a gas come soluzione al problema, ma il prezzo del gas è più alto che mai. Secondo Stelter, è un passo nella giusta direzione.

"Quando il vento non soffia e il sole non splende, abbiamo bisogno di un approvvigionamento sicuro. Ora che abbiamo spento le centrali nucleari e vogliamo spegnere anche il carbone, l'unica cosa che rimane sono le centrali a gas", ha detto l'economista, che avverte anche come le sole energie rinnovabili "non funzionerebbero".

Katherina Reiche durante il giuramento come ministra dell'Economia tedesca
Katherina Reiche durante il giuramento come ministra dell'Economia tedesca Kay Nietfeld/(c) Copyright 2025, dpa (www.dpa.de). Alle Rechte vorbehalten

Tuttavia, le misura potrebbe ancora non bastare a rilanciare l'industria della Germania.

"Chiunque creda che le energie rinnovabili in combinazione con le centrali a gas porteranno a un'elettricità a basso costo vive in un mondo di sogni", ha argomentato Stelter a Euronews.

"Molte persone guardano solo ai costi delle celle solari e delle turbine eoliche. Solo quando il vento soffia e il sole splende è favorevole. In realtà, dobbiamo includere i costi del sistema, come l'accumulo e le batterie, allora le energie rinnovabili sono le più costose!", aggiunge l'esperto.

Per questo motivo "la politica della signora Reich - nella sua forma attuale - è in realtà la continuazione della politica di Robert Habeck" e non è adatta a "rifornire un Paese industrializzato di energia in modo sostenibile ed economico", ha proseguito Stelter.

La centrale nucleare dismessa di Grafenrheinfeld è stata demolita nel 2024
La centrale nucleare dismessa di Grafenrheinfeld è stata demolita nel 2024 Karl-Josef Hildenbrand/(c) Copyright 2024, dpa (www.dpa.de). Alle Rechte vorbehalten

Germania, Stelter chiede di cancellare il phase-out del nucleare

Invece delle centrali a gas, le centrali nucleari sarebbero la soluzione migliore, sostiene l'economista tedesco.

"Se mi chiedete personalmente la mia opinione, ovviamente non avrei eliminato il nucleare. E ora farei tutto il possibile per invertire l'abbandono del nucleare riattivando le vecchie centrali", prosegue Stelter.

L'esperto di energia Björn Peters ha una visione ancora più critica, delineata nel suo nuovo libro Schluss mit der Energiewende ("Metti fine alla transizione energetica").

"Non si può ridurre il prezzo dell'elettricità solo con le centrali a gas. Il loro funzionamento è molto costoso. Il gas è costoso. E poi ci sono i costi della CO2. Ciò significherebbe che a lungo termine i prezzi alla produzione sarebbero tra i 15 e i 20 centesimi per kilowattora", afferma Peters, "ci renderebbe non competitivi".

L'esperto di energia Björn Peters
L'esperto di energia Björn Peters Euronews Berlin

Occorre invece ampliare rapidamente l'offerta, secondo Peters.

"Questo consiste nello smantellamento delle centrali nucleari, nella produzione nazionale di gas naturale e nella Ccs, ovvero la cattura di Co2 dalle centrali a carbone. Abbiamo carbone a sufficienza per 200 anni. Sarebbe nell'interesse della sicurezza nazionale continuare a usare il carbone, ma con gli opportuni filtri".

Le centrali nucleari come Brokdorf e Emsland potrebbero essere riattivate entro il 2026. Ci sono anche altre sei centrali nucleari che potrebbero essere rimesse in servizio. Il processo potrebbe continuare fino al 2030.

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