Code, caos nel traffico e alcune scuole chiuse. La giornata in Portogallo è trascorsa con numerose difficoltà a causa del blackout, che ha avuto origine in Spagna
Il Portogallo ha trascorso quasi un'intera giornata senza elettricità, dalla tarda mattinata alla serata di lunedì 28 aprile. Un evento "senza precedenti", secondo le parole del primo ministro, Luís Montenegro, che ha anche messo in luce le vulnerabilità del Paese europeo dal punto di vista energetico.
Il blackout è iniziato intorno alle 11.30, ora di Lisbona. Improvvisamente, le metropolitane sono state arrestate, i treni in viaggio sono stati costretti a fermarsi, centinaia di persone sono rimaste intrappolate negli ascensori, le segnaletiche luminose stradali si sono spente. Anche negozi, supermercati e ospedali sono rimasti senza energia, e in breve le comunicazioni mobili e l'accesso a Internet sono stati sempre più difficili, fino all'arresto totale in alcune aree.
L'erogazione ripristinata al primo mattino in tutto il Portogallo
La ripresa dell'elettricità è arrivata soltanto a partire dal tardo pomeriggio, ed è stato necessario attendere la notte tra lunedì e martedì per il ripristino su gran parte del territorio, a partire dalle regioni settentrionali per poi estendersi anche a quelle meridionali.
Il primo ministro ha parlato quando la situazione era già in via di miglioramento, a seguito di un Consiglio dei ministri straordinario. In un discorso alla nazione, ha ringraziato i portoghesi per la reazione composta e ordinata e ha invitato alla serenità, spiegando che l'evento sarà valutato per comprenderne le implicazioni.
Lo stesso capo del governo di Lisbona ha precisato che l'origine del blackout è localizzata in Spagna, e che l'incidente è avvenuto in un momento in cui il Portogallo stava importando energia elettrica dal Paese vicino, perché più competitiva.
Montenegro ha quindi aggiunto che la causa potrebbe essere legata a "un brusco aumento di tensione nella rete elettrica spagnola", ma che sono ancora in corso delle indagini per comprendere con sicurezza cosa sia successo.
Il primo ministro portoghese: “In quel momento stavamo importando energia dalla Spagna"
"La situazione non è legata all'autonomia. Noi abbiamo la capacità di produrre l'energia necessaria", ha detto Montenegro, "ma in realtà, per ragioni finanziarie, stavamo in quel momento importando dalla Spagna, perché il prezzo risultava più competitivo".
Alla fine, prima di rispondere alle domande dei giornalisti, ha ammesso che la situazione "è ancora grave" e ha parlato di una "crisi energetica".
Il primo ministro ha quindi spiegato di essere stato in contatto con il premier spagnolo, Pedro Sanchéz, così come con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e con il presidente del Consiglio europeo, António Costa.
E ha anche colto l'occasione per chiedere di modificare la distribuzione dell'energia nell'Unione Europea, permettendo al Portogallo di essere collegato a Paesi diversi dalla Spagna: "Chiediamo da tempo di rafforzare i collegamenti con l'Unione Europea, in modo da avere più energia da ricevere e da vendere", ha detto, sottolineando come la Spagna sia collegata anche a Francia e Marocco.
Code interminabili, torce ma anche giornate senza lavoro
La giornata è stata difficile per numerose persone, soprattutto chi si trovava in viaggio.
Selim Oueslati, cittadino francese, avrebbe dovuto prendere un volo che è stato cancellato, ed è stato poi costretto a lasciare l'aeroporto di Lisbona a piedi.
"Sto camminando da 30 minuti e continuerò a camminare con la mia valigia, con tutto", ha spiegato il francese mentre si era nel pieno del blackout. "È la prima volta che vedo una cosa simile, la prima volta nella mia vita".
Come lui, altre centinaia di persone hanno camminato lungo la Avenida Gago Coutinho, una delle principali strade di accesso allo scalo della capitale portoghese. Erano soprattutto passeggeri ed equipaggi che trasportavano i loro bagagli a causa della cancellazione dei voli e dell'interruzione dell'accesso all'aeroporto.
"Non c'è elettricità e quindi non c'è niente. Non si può nemmeno arrivare all'aeroporto in auto. Bisogna camminare", ha aggiunto il viaggiatore francese.
Difficoltà nei trasporti pubblici in tutto il territorio
Nel primo pomeriggio, i marciapiedi erano particolarmente affollati, con molte persone che camminavano a causa dei trasporti pubblici a rilento. Ad alcune fermate degli autobus c'erano lunghe code di.
Gli autobus e i taxi sono stati infatti gli unici mezzi pubblici disponibili: le stazioni della metropolitana avevano le porte chiuse. I treni non circolavano tra l'altro già dal mattino, a causa di uno sciopero dei lavoratori. Inoltre, diverse aziende hanno deciso di far tornare a casa i loro dipendenti. E, nel pomeriggio, anche le scuole e le università hanno cancellato le lezioni.
Catarina Mártires, che studia medicina, aveva lezione solo al mattino.
"Quando c'è stato il blackout, alcune aree dell'ospedale dotate di generatori hanno continuato ad avere corrente e altre no. Poi, dopo qualche minuto, ci hanno informato che non avremmo più avuto lezioni e che la facoltà sarebbe stata chiusa", ha detto Mártires.
Accanto a lei, la collega Diana Gaspar ha detto che non sapeva quando sarebbe tornata all'università, sottolineando una preoccupazione che presto si è manifestata in tutto il Portogallo, ovvero come ricaricare gli apparecchi elettronici.
"Devo studiare e non ho molta batteria residua", ha detto Gaspar.
Negozi di alimentari pieni ma al buio
Catarina e Diana si trovavano ad Alameda, una delle zone centrali di Lisbona. E proprio qui si stavano verificando scene inedite, almeno in questo secolo. Fuori da una banca si è creata una lunga coda di persone che volevano prelevare contanti.
Nei ristoranti e nei negozi di alimentari ancora aperti, i locali erano pieni, benché al buio. In un minimarket visitato da Euronews, i clienti usavano i cellulari per cercare i prodotti. Sul retro, due dipendenti tenevano accese due torce.
Questi negozi, gestiti principalmente da migranti, che fanno si solito orario continuato, sono rimasti aperti a differenza di alcune grandi catene di supermercati, che hanno chiuso in seguito agli appelli del governo che ha chiesto evitare di precipitarsi ad acquistare generi alimentari.
Ma un'altra cosa complicata è stata camminare per strada senza semafori. Lungo la Avenida Almirante Reis, una delle arterie più trafficate della città, le auto e i passanti hanno improvvisato gli attraversamenti, prestando grande attenzione. Il tutto in una situazione di caldo torrido. Non ci sono state però scene di panico: anzi, le terrazze e i giardini erano pieni di persone che si rilassavano godendosi il sole. In fondo, c'era poco da fare se non aspettare.
Anche se trascinando i bagagli, lo stesso Selim Oueslati non ha perso il suo buon umore. Anche perché, come ha sottolineato, era comunque una bella giornata di sole.
L'ultimo grande blackout risale al 2000
Nel 2000, un blackout aveva lasciato la metà meridionale del Paese, compresa Lisbona, senza elettricità per circa due ore. Si verificò la notte del 9 maggio e fu causato dalla folgorazione di una cicogna che colpì una linea elettrica ad alta tensione a Lavos, Figueira da Foz. Il blackout di oggi ha interessato invece l'intero Paese per più di nove ore.