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Il governo olandese pronto a discutere l'aumento delle spese militari

Il governo olandese pronto a discutere l'aumento delle spese militari
Diritti d'autore  Euronews
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Di Shona Murray
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Il ministro della Difesa olandese, Ruben Brekelmans, ha dichiarato a Euronews che i Paesi Bassi si stanno preparando ad affrontare conversazioni “difficili” riguardo al possibile raddoppio della spesa per la difesa nei prossimi anni.

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Lo scorso anno, il governo ha raggiunto l’obiettivo di spesa del 2% del PIL per la difesa, adempiendo agli obblighi previsti dalla sua adesione alla NATO. 

Tuttavia, il governo statunitense chiede agli alleati di aumentare la spesa al 5% nei prossimi anni: più del doppio rispetto al livello attuale, che, per i Paesi con un PIL elevato, equivale a decine di miliardi di dollari. 

“Attualmente, nei Paesi Bassi, siamo intorno al 2%, secondo quanto previsto dal nostro bilancio. Se si arrivasse a una percentuale molto più alta, ovviamente non sarebbe l’accordo in sé la parte difficile, ma il modo in cui finanziare la spesa”, ha affermato Brekelmans. 

“Questo comporterà decisioni politiche impegnative. In teoria, ci sono tre opzioni: aumentare le tasse, ridurre le spese o aumentare il debito pubblico. Tutte e tre sono discussioni politiche difficili da gestire. Stiamo affrontando queste discussioni nei Paesi Bassi”, ha dichiarato il ministro. 

Inoltre, il governo di coalizione ha dichiarato di essere impegnato a destinare in media 3,5 miliardi di euro all’anno per il sostegno militare all’Ucraina.

Ma il governo, frutto di una coalizione di quattro partiti, ha mostrato un chiaro spostamento verso la destra con l’inclusione del PVV, il Partito per la Libertà di Geert Wilders. 

Wilders si è spesso opposto al sostegno militare all’Ucraina, ma Brekelmans ribadisce che “il sostegno olandese all’Ucraina è incrollabile sotto ogni aspetto, incluso quello militare”. 

Anche in un contesto di discussioni spesso tese all’interno della coalizione, Brekelmans ribadisce che L’Aia garantirà un contributo medio di 3,5 miliardi di euro all’Ucraina durante il suo governo. 

Nel frattempo, tra gli alleati della NATO persistono preoccupazioni sul futuro ruolo degli Stati Uniti all’interno dell’alleanza e, più in generale, sul loro sostegno alla sicurezza europea. 

Brekelmans ha confermato che gli USA hanno rinunciato alla presidenza del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina (Udcg), l’alleanza composta dai Paesi della NATO e da una ventina di altri Paesi che forniscono equipaggiamento militare al fronte ucraino. 

Durante l’amministrazione Biden, sotto la guida dell’allora segretario alla Difesa Lloyd Austin, questo ruolo era prerogativa esclusiva degli Stati Uniti. Tuttavia, Brekelmans ha dichiarato a Euronews che Washington si è ormai ritirata in modo permanente da quella funzione che aveva in precedenza mantenuto con decisione.

Inoltre, il neo-nominato segretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha alluso a un potenziale ritiro di parte delle 100.000 truppe statunitensi di stanza in Europa sotto l’egida della NATO. 

Ma il ministro della Difesa olandese ha affermato che, sebbene una decisione di questo tipo non sia stata ancora annunciata, qualora dovesse arrivare, sarebbe preferibile che facesse parte di un processo concordato, piuttosto che rappresentare una mossa unilaterale dell’amministrazione statunitense. 

“Finora non hanno annunciato alcuna riduzione. Penso che la cosa più importante, emersa in ogni incontro a cui ho partecipato, sia il fatto che Pete Hegseth – ma anche altri – sostiene che per noi la NATO sia più rilevante che mai”, ha aggiunto il ministro: “Credo che la cosa più importante sia che agissimo congiuntamente e che creassimo un piano condiviso in cui magari loro siano in grado di trasferire alcune delle loro risorse in altre parti del mondo e noi, come Paesi europei, potremmo gradualmente farci carico di alcune di esse”. 

Nonostante le continue preoccupazioni riguardo il ruolo degli Stati Uniti nella NATO, Brekelmans ha affermato che il futuro della sicurezza europea necessita di una componente statunitense. 

“Dobbiamo mantenere gli Stati Uniti coinvolti. Rimarranno cruciali per la nostra sicurezza. Ma credo che sia anche nell’interesse degli Stati Uniti mantenere forte la NATO, ed è ciò che hanno sempre dichiarato”, ha affermato il ministro.

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