Sono duri i commenti dei leader europei contro l'attacco russo a Sumy di domenica mattina. La presidente della Commissione Ue ribadisce che la Russia sta violando il diritto internazionale. L'inviato speciale Kellogg: "Trump lavora per la fine della guerra"
Il terribile attacco russo con missili balistici contro Sumy, in Ucraina nordorientale, ha provocato almeno 34 morti, tra cui due bambini, e oltre cento feriti. Secondo le autorità il numero delle vittime potrebbe continuare a salire.
"È fondamentale che il mondo non rimanga in silenzio o indifferente. Gli attacchi russi non meritano altro che una condanna. È necessario esercitare pressioni sulla Russia affinché ponga fine alla guerra e garantisca la sicurezza alla popolazione. Senza una pressione veramente forte, senza un sostegno sufficiente all'Ucraina, la Russia continuerà a trascinare questa guerra", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
"È ormai il secondo mese che Putin ignora la proposta statunitense di un cessate il fuoco completo e incondizionato. Purtroppo a Mosca sono convinti di poter continuare a uccidere impunemente. È necessario agire per cambiare questa situazione", ha aggiunto il presidente condividendo sui social media alcune immagini dal luogo dell'attacco.
Le reazioni dei politici europei all'attacco a Sumy
L'attacco ha provocato l'indignazione da parte di molti leader europei.
"Questa mattina la crudeltà russa ha colpito di nuovo, uccidendo uomini, donne e bambini nella città di Sumy. Un attacco barbaro, reso ancora più vile dal fatto che la gente si è riunita pacificamente per celebrare la Domenica delle Palme. Questa ultima escalation è un triste promemoria: La Russia è stata e rimane l'aggressore, in palese violazione del diritto internazionale. Sono urgentemente necessarie misure energiche per far rispettare il cessate il fuoco", ha scritto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.
"L'Europa continuerà a contattare i partner e a esercitare una forte pressione sulla Russia fino alla fine dello spargimento di sangue e al raggiungimento di una pace giusta e duratura, alle condizioni imposte dall'Ucraina. Le vittime dell'attacco di oggi, le loro famiglie e tutti gli ucraini sono nei nostri cuori. Oggi e ogni giorno. L'Europa è al fianco dell'Ucraina e del Presidente Zelensky", ha aggiunto von der Leyen.
"La Russia continua la sua campagna di violenza, dimostrando ancora una volta che questa guerra esiste e dura solo perché la Russia lo sceglie. Il mio cuore è rivolto alle vittime, alle loro famiglie e a tutti coloro che sono stati colpiti da un altro brutale atto di aggressione. L'Unione Europea sarà sempre al fianco dell'eroico popolo ucraino. I responsabili di questi attacchi devono essere chiamati a risponderne davanti alla giustizia. Gloria all'Ucraina", ha scritto il presidente del Consiglio europeo António Costa.
"Questa ennesima strage ha molti responsabili morali che non siedono soltanto al Cremlino. Riabilitare Putin non fa altro che alimentare la potenza di fuoco contro l’Ucraina e la sua popolazione", ha scritto la vicepresidente del Parlamento europeo ed europarlamentare del Pd Pina Picerno.
"Nel giorno sacro della Domenica delle Palme, a Sumy si è consumato un altro orribile e vile attacco russo, che ha causato ancora una volta vittime civili innocenti, tra cui purtroppo anche bambini", ha scritto la premier Meloni in una nota diffusa da Palazzo Chigi.
"Condanno con fermezza queste violenze inaccettabili, che contraddicono ogni reale impegno di pace, promosso dal Presidente Trump e sostenuto convintamente dall’Italia, insieme all’Europa e agli altri partner internazionali. Esprimo il mio più sincero cordoglio per le vittime, alle loro famiglie e a tutto il popolo ucraino. Continueremo a lavorare per fermare questa barbarie", ha aggiunto la premier italiana.
"Lo sanno tutti: questa guerra è stata iniziata solo dalla Russia. E oggi è chiaro che solo la Russia sceglie di continuarla, con palese disprezzo per le vite umane, il diritto internazionale e gli sforzi diplomatici del presidente Trump. Sono necessarie misure forti per imporre un cessate il fuoco alla Russia", ha scritto il presidente francese Emmanuel Macron e ha aggiunto: "La Francia sta lavorando instancabilmente per raggiungere questo obiettivo, insieme ai suoi partner. Alle vittime, ai feriti e a tutta l'Ucraina che continua a resistere: la nostra solidarietà, il nostro rispetto, il nostro impegno incrollabile".
"Il presidente Zelensky ha dimostrato il suo impegno per la pace. Putin deve ora accettare un cessate il fuoco completo e immediato, senza condizioni", sono le parole del premier britannico Keir Starmer.
"Tali attacchi russi dimostrano il livello della presunta volontà della Russia di raggiungere la pace. Invece, vediamo che la Russia continua senza sosta la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina. Questa guerra deve finire e la Russia deve finalmente accettare un cessate il fuoco globale. Stiamo lavorando su questo insieme ai nostri partner europei e internazionali", ha scritto il cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Secondo il premier polacco a Sumy è andata in scena "la versione russa di un cessate il fuoco. Domenica delle Palme di sangue".
L'inviato speciale Usa Kellogg: "Trump lavora per metter fine alla guerra"
Sull'attacco a Sumy è arrivato anche il commento dell'inviato speciale della Casa Bianca in Ucraina Keith Kellogg. "L'attacco della Domenica delle Palme di oggi da parte delle forze russe contro obiettivi civili a Sumy trascende ogni limite di decenza. Ci sono decine di morti e feriti tra i civili. Da ex leader militare, capisco il concetto di "attacchi mirati" e questo è sbagliato. È per questo che il presidente Trump si sta impegnando a fondo per porre fine a questa guerra", ha scritto.
I leader del nord Europa contro l'attacco a Sumy
"Questo non è l'atto di un Paese che cerca la pace. Sono necessari una maggiore pressione sulla Russia e un forte sostegno militare all'Ucraina. L'Ucraina sta difendendo non solo la propria libertà, ma anche la nostra", ha scritto in una nota il premier della Svezia Ulf Kristersson.
Secondo il premier lituano Gitanas Nauseda il mondo civile deve usare la forza "per fermare questi barbari che uccidono civili e bambini". Mentre per il presidente lettone Edgars Rinkēvičs l'attacco "dimostra che la Russia non vuole la pace.