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Spagna, Pedro Sánchez a Pechino per rafforzare il commercio con la Cina tra le incertezze dei dazi di Trump

Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez incontra il presidente cinese Xi Jinping presso la Diaoyutai State Guesthouse a Pechino, 9 settembre 2024
Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez incontra il presidente cinese Xi Jinping presso la Diaoyutai State Guesthouse a Pechino, 9 settembre 2024 Diritti d'autore  Xinhua
Diritti d'autore Xinhua
Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Mentre i leader mondiali approfittano del rinvio dei dazi per negoziare con Washington, il premier spagnolo è volato in Asia. Gli Usa hanno criticato Sánchez per l'apertura a Pechino e alzato i dazi sulla Cina al 145 per cento. Pechino ha risposto con tariffe doganali sui beni Usa al 125 per cento

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Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez è a Pechino, seconda tappa di una visita in Asia, che si inserisce in un contesto di gravi tensioni geopolitiche dovute alla guerra dei dazi di Donald Trump.

Durante la sua visita a Ho Chi Minh City, in Vietnam, mercoledì scorso, dopo che Trump ha sospeso per 90 giorni i dazi sulla maggior parte dei Paesi ad eccezione della Cina, Sánchez ha elogiato il rinvio delle tariffe doganali statunitensi come "una porta verso la negoziazione e l'accordo tra i Paesi".

Prima della sua visita, la Casa Bianca ha messo in guardia il governo spagnolo dall'avvicinarsi a Pechino. In un'intervista rilasciata mercoledì a Fox News, il segretario al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato che guardare alla Cina invece che agli Stati Uniti sarebbe una "scommessa persa per gli europei" e sarebbe come "tagliarsi la gola".

Sánchez è il primo leader europeo a recarsi in visita ufficiale in Cina dopo l'escalation delle tensioni tariffarie tra gli Stati Uniti e il resto del mondo. Proprio giovedì Pechino ha annunciato l'innalzamento dei dazi sulle importazioni dagli Stati Uniti dall'84 al 125 per cento.

Si tratta dell'ennesimo rialzo reciproco, dopo che gli Usa giovedì avevano portato le tariffe doganali sui beni cinesi al 145 per cento.

Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez,  e il presidente cinese, Xi Jinping, nella residenza statale Diaoyutai a Pechino (9 settembre 2024)
Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, e il presidente cinese, Xi Jinping, nella residenza statale Diaoyutai a Pechino (9 settembre 2024) AP Photo

Sánchez a Xi: "Puntiamo su relazioni reciproche vantaggiose"

Il premier spagnolo ha dichiarato all'inizio dell'incontro con il leader cinese, Xi Jinping, che il suo Paese lavorerà “per relazioni tra l'Ue e la Cina in cui prevalgano il dialogo, la reciprocità e l'armonia”.

"La Spagna lavorerà sempre per promuovere relazioni solide ed equilibrate tra la Cina e l'Ue", ha detto Sánchez, "un'Europa forte contribuisce anche alla stabilità e alla prosperità mondiale“.

Il presidente cinese, da parte sua, ha sottolineato che questa è la terza visita del leader spagnolo in tre anni, dopo quelle effettuate nel marzo 2023 e nel settembre dello scorso anno.

Di fronte all'evoluzione dei cambiamenti globali, solo con la collaborazione tra Paesi possiamo lavorare per la pace e la stabilità”, ha affermato Xi durante l'incontro nella residenza statale di Diaoyutai, nella capitale cinese.

Per Xi la Cina “è disposta a costruire un partenariato strategico globale con la Spagna, con l'obiettivo di migliorare il benessere dei nostri popoli, dare un impulso alle relazioni sino-europee e contribuire maggiormente alla pace, alla stabilità e allo sviluppo globali”.

Il capo del governo spagnolo incontra anche l'omologo cinese, Li Qiang.

Spagna, bilancia commerciale a favore di Pechino

I livelli di commercio tra Spagna e Cina continuano a crescere, ma con un marcato squilibrio a favore del gigante asiatico.

Secondo i dati del Ministero dell'Economia, nel 2024 le importazioni spagnole dalla Cina hanno superato i 45 miliardi di euro, mentre le esportazioni sono state di appena 7,4 miliardi di euro.

La Cina è quindi il quarto partner commerciale della Spagna, il suo secondo fornitore di beni, ma solo la dodicesima destinazione delle esportazioni spagnole.

"Solo il multilateralismo e la solidarietà tra le nazioni possono affrontare questo tipo di sfide globali. La Spagna difende un mondo con le porte aperte. Un mondo in cui il commercio unisce i nostri popoli e li rende più prosperi", ha dichiarato Sánchez in Vietnam.

Tra i prodotti che la Spagna acquista dalla Cina ci sono macchinari, prodotti tessili e beni di consumo. Negli ultimi anni ha acquisito importanza anche l'importazione di automobili e motocicli.

Le aziende spagnole esportano principalmente prodotti chimici, minerali e componenti industriali. La Cina si è affermata come il principale mercato asiatico per le vendite spagnole e più di 14.500 aziende spagnole intrattengono rapporti commerciali con il Paese.

Le cifre degli investimenti bilaterali sono invece più equilibrate, anche se ancora modeste.

Nel 2023, la Cina ha stanziato 131 milioni di euro per progetti in Spagna, mentre gli investimenti spagnoli in Cina hanno raggiunto i 91 milioni di euro.

Sebbene i volumi siano ancora modesti, entrambe le economie mantengono un crescente interesse a rafforzare i legami in settori strategici come la tecnologia, l'energia e la logistica.

Il presidente Usa Donald Trump alla Casa Bianca (10 aprile 2025)
Il presidente Usa Donald Trump alla Casa Bianca (10 aprile 2025) AP Photo

La Cina si schiera in difesa di Sánchez

"Se parliamo di 'tagliarsi la gola a vicenda', sono proprio gli Stati Uniti che, abusando delle tariffe doganali per minacciare e ricattare il mondo intero, cercano di stringere il collo agli altri Paesi, costringendoli a cedere alla loro politica di intimidazione", ha detto giovedì il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, riferendosi alle critiche del segretario del Tesoro statunitense alla visita di Sánchez.

Durante una conferenza stampa, Lin ha anche affermato che il commercio tra Spagna e Cina è importante per entrambe le parti e che le esportazioni spagnole in Cina sono aumentate del 4,3 per cento lo scorso anno, secondo i dati di Pechino.

Di fronte alle critiche di Washington, il governo socialista spagnolo ha difeso le aperture alla Cina. Il ministro dell'Agricoltura, Luis Planas, ha insistito sul fatto che la Spagna ha eccellenti relazioni commerciali con la Cina, che "vogliamo chiaramente non solo continuare, ma espandere".

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