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Francia, Le Pen: sentenza di appello entro estate 2026, potrebbe rientrare nelle presidenziali

La leader dell'estrema destra francese Marine Le Pen reagisce all'Assemblea Nazionale durante una seduta a Parigi, il 1° aprile 2025.
La leader dell'estrema destra francese Marine Le Pen reagisce all'Assemblea Nazionale durante una seduta a Parigi, il 1° aprile 2025. Diritti d'autore  AP Photo
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Di Sophia Khatsenkova
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La leader dell'estrema destra francese è stata condannata per appropriazione indebita ed è stata dichiarata ineleggibile per 5 anni, venendo esclusa così dalle presidenziali del 2027. Le Pen ha accusato i giudici di una sentenza "politica" e il "sistema" che "ha tirato fuori la bomba nucleare"

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Le speranze di Marine Le Pen di diventare la prossima presidente della Francia sono state ravvivate dalla notizia che il processo di appello a Parigi, contro la condanna inflittale lunedì per appropriazione indebita, potrebbe chiudersi entro l'estate del 2026.

Se la sentenza di appello infatti, prevista in questi tempi da un nota diffusa dalla stessa Corte di Appello martedì, venisse emessa alcuni mesi prima delle elezioni presidenziali del 2027, la leader del Rassemblement National (Rn) avrebbe modo di rientrare nella corsa.

Marine Le Pen lascia il quartier generale del suo partito a Parigi dopo che un tribunale francese l'ha condannata lunedì per appropriazione indebita (31 marzo 2025)
Marine Le Pen lascia il quartier generale del suo partito a Parigi dopo che un tribunale francese l'ha condannata lunedì per appropriazione indebita (31 marzo 2025) AP Photo

Possibili scenari per la candidatura di Le Pen alle presidenziali

"Si tratta di una soluzione prudente scelta dalla Corte d'appello, che attenua le critiche sugli effetti dell'effetto immediato della sentenza", ha dichiarato a Euronews Robin Binsard, avvocato penalista.

Ma non si tratta solo di una questione di tempi.

La condanna ricevuta in primo grado prevede 4 anni di reclusione, di cui due sospesi e due ai domiciliari, una multa, ma soprattutto l'ineleggibilità per cinque anni che, sulla base di una legge del 2016 sostenuta dallo stesso Rn, ha effetto immediato.

La possibilità dunque di Le Pen di candidarsi è legata a una nuova pronuncia dei giudici che scagioni completamente la politica 56enne o elimini la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici.

"C'è, naturalmente, un altro scenario: la grazia presidenziale. Ma è importante ricordare che il Presidente può concederla solo per una condanna definitiva. Questo diritto di grazia può essere esercitato solo se Marine Le Pen ha esaurito tutte le vie d'appello", ha aggiunto Binsard.

Altrimenti, la destra francese dovrà prendere in considerazione di presentare un altro candidato, vale a dire il presidente del partito Jordan Bardella, come già ventilato dalla stessa Le Pen e da sondaggi che gli sono molto favorevoli.

Nel frattempo, Marine Le Pen mantiene il suo seggio di deputato all'Assemblea Nazionale.

Stante la situazione, oltre alla corsa alla presidenza a cui è già stata candidata tre volte, le è preclusa la possibilità di presentarsi alle elezioni comunali del 2026 o a eventuali legislative in caso di scioglimento del Parlamento dopo l'estate del 2025, terminato l'anno obbligatorio di mandato dopo le elezioni anticipate del luglio scorso.

Le reazioni in Francia alla sentenza contro Le Pen

ll ministro della Giustizia francese, Gerald Darmanin, aveva detto di sperare che il probabile processo d'appello Le Pen venisse organizzato "entro i tempi più ragionevoli possibili". 

Il premier François Bayrou, lunedì, ha aperto anche a una "riflessione" parlamentare sull'applicazione immediate dell'ineleggibilità. Il governo "non ha il diritto" di "criticare" una decisione del tribunale però, ha aggiunto il premier, che ha espresso sostegno ai magistrati.

Subito dopo la sentenza infatti i sostenitori dell'Rn hanno lanciato un'offensiva contro le toghe, che ha indotto il procuratore generale della Corte di cassazione, Rémy Heitz, ad uscire dal riserbo.

Il verdetto del tribunale di Parigi "non è una sentenza politica", ha detto Heitz, "ma giudiziaria, pronunciata da tre magistrati indipendenti, imparziali", ha aggiunto riferendosi ai commenti fatti a caldo da Le Pen.

Sulle accuse alla magistratura, è stata aperta martedì un'indagine separata sulla leader dell'Rn.

La giudice del caso Le Pen messa sotto scorta

È stata messa sotto scorta intanto Bénédicte de Perthuis, la magistrata del tribunale di Parigi che ha condannato Marine Le Pen nel processo sulla frode al Parlamento europeo, ricevendo minacce alla sua incolumità.

Secondo fonti di polizia citate dal quotidiano Le Figaro, la giudice è stata posta sotto protezione e una pattuglia di agenti staziona dinanzi alla sua abitazione.

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