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Portogallo, il Parlamento respinge la mozione di fiducia: cade il governo Montenegro

La mozione di fiducia è stata votata martedì in Parlamento
La mozione di fiducia è stata votata martedì in Parlamento Diritti d'autore  Bruno Silva/Euronews
Diritti d'autore Bruno Silva/Euronews
Di Joana Mourão Carvalho
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Tutti i partiti dell'opposizione, ad eccezione di Iniziativa liberale, hanno votato contro la mozione di fiducia al governo Montenegro. La crisi innescata dalla richiesta di una commissione parlamentare di inchiesta sul premier

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Il Parlamento portoghese ha respinto la mozione di fiducia presentata dal governo, a un anno e un giorno dalle elezioni legislative del 2024.

Il voto segna così la caduta del governo minoritario di centrodestra, guidato dal Primo ministro Luís Montenegro.

Solo i deputati di Iniziativa liberale hanno votato a favore insieme ad Alleanza democratica, la coalizione di socialdemocratici e popolari che aveva vinto le elezioni il 10 marzo di un anno fa. I deputati socialisti, quelli di Chega, i comunisti, il Blocco di sinistra e altri partiti minori come Livre e gli animalisti del Pan hanno votato contro.

Durante il dibattito, il Primo ministro Luís Montenegro ha lanciato diversi appelli ai banchi socialisti per trovare una soluzione che non portasse il Paese alle elezioni, ma il Ps non si è tirato indietro, insistendo sul fatto che il governo dovrebbe ritirare la mozione di fiducia.

I socialisti hanno anche annunciato di aver formalizzato la richiesta di una commissione parlamentare d'inchiesta sul possibile conflitto di interessi che riguarda il premier.

Montenegro ha inviato risposte scritte alle domande dell'opposizione sulla questione. Gli vengono chiesti chiarimenti in merito alla situazione di una società di proprietà di sua moglie e dei suoi figli, che ha contratti con diverse aziende private, tra cui un gruppo la cui attività è soggetta a concessioni rilasciate dallo Stato.

Il ministro degli Affari parlamentari aveva anche presentato una proposta, rivolta in particolare ai socialisti, per portare avanti la commissione d'inchiesta, ma in un formato diverso. Nei prossimi giorni, il governo avrebbe presentato la documentazione e i chiarimenti necessari, con l'impegno di presentare risultati e conclusioni entro 15 giorni.

Il segretario generale del Partito socialista Pedro Nuno Santos ha detto che "le risposte scritte non bastano a dissipare i sospetti" e che "non accetta trattative con il governo".

Dopo un'interruzione di un'ora della seduta, la mozione è stata infine votata dopo quasi cinque ore di dibattito, decretando la caduta del governo. Ora spetterà al presidente della repubblica, il conservatore Marcelo Rebelo de Sousa, decidere se sciogliere il Parlamento e indire elezioni anticipate.

Il governo e i socialisti erano ai ferri corti

All'inizio del dibattito, in merito al suo comportamento, il Primo ministro ha dichiarato di aver fornito "chiarimenti" e di aver subito due mozioni di censura. "La mia attività professionale non ha avuto alcuna influenza politica e la mia attività politica non ha avuto alcuna influenza commerciale", ha dichiarato.

Montenegro si è anche detto ha disponibile per "ulteriori chiarimenti", sia in sede di commissione parlamentare d'inchiesta, sia presso l'Ufficio del Procuratore generale o l'Autorità per la Trasparenza. "La mia coscienza è assolutamente pulita".

Nuno Santos è intervenuto affermando che "questa crisi è responsabilità esclusiva del primo ministro", ricordando le varie volte in cui i socialisti hanno tenuto insieme il governo. Il segretario ha anche rifiutato un incontro a porte chiuse con Montenegro affinché i due potessero parlare e trovare una soluzione sottolineando che i chiarimenti "devono essere pubblici".

Il deputato di Iniziativa liberale Rui Rocha è intervenuto dicendo che il suo partito sarebbe stato quello "che più avrebbe beneficiato delle elezioni, ma non abbiamo deciso in base agli interessi di partito, bensì in base agli interessi del Paese". Rocha ha accusato sia il governo che il resto dell'opposizione di irresponsabilità per aver causato "un'enorme crisi politica".

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