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Vaticano, condizioni di Papa Francesco stabili, il messaggio su X: le ceneri ci ricordano chi siamo

Persone reggono uno striscione davanti al cardinale Robert Francis Prevost in Piazza San Pietro, Vaticano, 3 marzo 2025
Persone reggono uno striscione davanti al cardinale Robert Francis Prevost in Piazza San Pietro, Vaticano, 3 marzo 2025 Diritti d'autore  AP Photo
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Di Maria Michela D'Alessandro
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il pontefice, 88 anni, è ricoverato in ospedale per una polmonite bilaterale dal 14 febbraio. Le condizioni sono stabili. In occasione dell'inizio della Quaresima Francesco ha partecipato al rito della benedizione delle Sacre Ceneri e ha ricevuto l'eucarestia

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Situazione stabile per Papa Francesco ricoverato dal 14 febbraio con una polmonite bilaterale. Nel bollettino serale di mercoledì la Sala Stampa vaticana ha fatto sapere che non si sono presentati altri episodi di insufficienza respiratoria, e che durante il giorno ha effettuato l'ossigenoterapia ad alti flussi. Nella notte verrà ripresa la ventilazione meccanica non invasiva.

In considerazione della complessità del quadro clinico, la prognosi rimane riservata.

Il Papa su X: le ceneri ci ricordano chi siamo

"Le ceneri ci ricordano chi siamo. Questo ci fa bene. Ci ridimensiona, spunta le asprezze dei nostri narcisismi, ci riporta alla realtà, ci rende più umili e disponibili gli uni verso gli altri: nessuno di noi è Dio, siamo tutti in cammino". Così su X Papa Francesco postando l'omelia del mercoledì delle Ceneri. Per Bergoglio è il quarto post sui social in quattro giorni.

Proprio in occasione dell'inizio della Quaresima, nell'appartamento privato sito al decimo piano del Gemelli, il Papa ha partecipato al rito della benedizione delle Sacre Ceneri e ha ricevuto l’Eucarestia. La Santa Sede ha aggiunto che durante la giornata il Papa si è dedicato ad alcune attività lavorative e nel corso della mattina ha chiamato P. Gabriel Romanelli, parroco della Sacra Famiglia di Gaza.

Il mercoledì delle Ceneri a Roma

Angelo De Donatis, penitenziere maggiore e delegato di Papa Francesco, ha presieduto la liturgia stazionale nella chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino cui ha fatto seguito la processione penitenziale verso la Basilica di Santa Sabina.

"Riceviamo le ceneri chinando il capo verso il basso, come per guardare a noi stessi, per guardarci dentro. Le ceneri, infatti, ci aiutano a fare memoria della fragilità e della pochezza della nostra vita: siamo polvere, dalla polvere siamo stati creati e in polvere ritorneremo", ha detto il Papa nell'omelia, letta dal cardinale De Donatis. "Ce lo insegna soprattutto l'esperienza della fragilità, che sperimentiamo nelle nostre stanchezze, nelle debolezze con cui dobbiamo fare i conti, nelle paure che ci abitano, nei fallimenti che ci bruciano dentro, nella caducità dei nostri sogni, nel constatare come siano effimere le cose che possediamo", spiega ancora il Pontefice. "Fatti di cenere e di terra, tocchiamo con mano la fragilità nell'esperienza della malattia, nella povertà, nella sofferenza che a volte piomba improvvisa su di noi e sulle nostre famiglie".

Il ricovero più lungo

Le preoccupazioni per la salute del Papa sono cresciute dopo che lunedì ha avuto due episodi di insufficienza respiratoria e ha iniziato a usare una maschera d'ossigeno e un ventilatore per assistere la respirazione.

È la seconda volta che si ricorre a un intervento meccanico: venerdì scorso, infatti, Francesco ha trascorso due giorni con un ventilatore a seguito di un'altra crisi respiratoria. Martedì sera, il Vaticano ha dichiarato che il Pontefice è tornato a utilizzare l'ossigenoterapia ad alto flusso. Ha aggiunto che alterna la preghiera al riposo.

Questo ricovero in ospedale è il più lungo dei suoi 12 anni di pontificato. Inizialmente è stato curato per una bronchite, prima che gli venisse diagnosticata la polmonite bilaterale.

Papa Francesco ha sofferto di problemi respiratori per gran parte della sua vita, dopo che da giovane gli era stato asportato parte di un polmone.

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