La situazione in Transnistria, con il blocco delle forniture di gas russo, è sempre più difficile per la popolazione. Secondo la Moldova si tratta di una manovra del Cremlino
La Moldova ha accusato il Cremlino di aver creato ad arte una situazione problematica sul proprio territorio. Dal 1 gennaio, infatti, la Transnistria (territorio separatista moldavo filorusso), non riceve più gas dalla Russia. Il governo di Chisinau si è offerto di fornire aiuto alla regione, ma la proposta è stata rifiutata dai funzionari della Transnistria. E la situazione per gli abitanti sta diventando preoccupante.
"In Transnistria mancano energia elettrica, riscaldamento e anche acqua"
Dorin Recean, primo ministro moldavo, ha spiegato che "ciò che vediamo oggi nella regione della Transnistria è che i cittadini non hanno l'elettricità se non per quattro ore al giorno, non hanno riscaldamento e soprattutto non ha accesso al gas. E da oggi c'è anche qualche interruzione nell'erogazione di acqua”.
Il capo del governo di Chisinau accusa la Russia di aver provocato una crisi umanitaria nella regione, con l'obiettivo di destabilizzare il governo filo-europeo a pochi mesi dalle elezioni, previste in autunno. Secondo Recean, l'interesse della Russia è quello di rafforzare la propria presenza militare in Transnistria, dal momento che ha già circa 1.500 soldati nella regione.
Secondo Gazprom la Moldovaè in arretrato con i pagamenti
“Noi vogliamo - ha aggiunto il primo ministro - che la Russia ritiri le truppe e permetta a Chisinau e alla Moldova di amministrare liberamente la regione, fornendo i servizi pubblici richiesti dalla popolazione”.
La compagnia energetica russa Gazprom spiega la sua decisione di sospendere le forniture con il fatto che la Moldova sarebbe in arretrato con i pagamenti. Affermazione che Chisinau contesta. L'Unione europea, da parte sua, segue da vicino la situazione, anche perché la Moldova è un Paese candidato all'adesione.