Affermazioni di un esponente di estrema destra del Portogallo su presunti legami tra migrazioni e criminalità sono state sottoposte a verifica sulla base dei dati ufficiali su reati e popolazione carceraria
André Ventura, leader del partito di estrema destra Chega, ha recentemente affermato che il 20 per cento degli attuali detenuti portoghesi è costituito da stranieri, stabilendo così un chiaro legame tra migrazioni e livelli di criminalità. In occasione di una recente manifestazione a Porto, Ventura ha spiegato che la criminalità in città sarebbe aumentata del 9% nell'ultimo anno e che il 30% degli arresti effettuati in generale riguarderebbe cittadini stranieri. Aggiungendo appunto l'affermazione legata alla popolazione carceraria.
Un rapporto annuale dell'agenzia di sicurezza interna del Portogallo per l'anno 2023 mostra che la netta maggioranza dei detenuti del Paese è portoghese, con l'83,3 per cento. Gli stranieri rappresentano invece il 16,7 per cento dei detenuti, un rapporto che secondo l'agenzia è rimasto "stabile" nel tempo. Tra i detenuti stranieri, gli africani rappresentano la percentuale più alta (45%), con una prevalenza di Paesi africani di lingua portoghese come Capo Verde, Angola e Guinea-Bissau. Seguono i detenuti sudamericani (30,6%), soprattutto brasiliani, e gli europei (19,3%), tra cui spiccano Romania e Spagna, secondo l'agenzia di sicurezza interna.
Sul totale dei carcerati (12.193), 2.655 erano in detenzione preventiva rispetto ai 9.538 condannati e che stavano scontando una pena. Quasi il 93% dei detenuti era di sesso maschile, secondo i dati. Inoltre, delle circa 46mila persone oggetto di sentenze penali identificate dall'agenzia di sicurezza, solo l'11,1% proveniva da Paesi diversi dal Portogallo.
In un'altra occasione, di fronte al parlamento, Ventura ha dichiarato che 344 donne sono state violentate in Portogallo nei primi otto mesi del 2024, superando le cifre dello scorso anno. Ha affermato che "molti" di questi reati sono stati commessi da migranti e ha accusato il governo di non voler guardare il fenomeno.
I dati della Direzione generale dei servizi penitenziari del Portogallo (DGRSP) mostrano che al 31 dicembre 2023 131 persone stavano scontando pene detentive per stupro. In 104 casi si tratta di cittadini portoghesi, mentre sono solo 27 gli stranieri. La percentuale di stupri commessi da migrandi è quindi di poco inferiore al 21%: netta minoranza.
Secondo le statistiche dell'Agenzia per l'integrazione, la migrazione e l'asilo, la percentuale di stranieri che vivono in Portogallo è aumentata significativamente negli ultimi anni. Il numero di persone in possesso di un permesso di soggiorno è passato da 480mila nel 2018 a 1,04 milioni nel 2023, secondo i dati ufficiali, con un aumento percentuale del 117,49%.
Altri dati dell'agenzia per la sicurezza interna dicono che i casi di furto con scasso (-15,3%), di omicidio volontario consumato (-7,2%), di stupro (-4,8%) e di altri furti (-4%) sono tutti diminuiti nell'ultimo anno, suggerendo che non c'è necessariamente un legame tra l'aumento del numero di migranti e i crimini commessi. Tuttavia, sono aumentati i casi di estorsione (25,8%), rapimento e presa di ostaggi (22%) e resistenza a pubblico ufficiale (13,2%).
Guardando alla criminalità in senso più ampio, i dati della DGRSP mostrano che delle 2.939 persone che stanno scontando pene per reati contro la persona, 2.621 sono portoghesi, a fronte di 300 cittadini stranieri.