Abusi sessuali sui minori, petizione al Parlamento europeo per norme più stringenti

La petizione di  Justice Initiative ha raccolto più di 541mila firme
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Di Isabel Marques da Silva
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Una petizione con 541mila firmatari è stata presentata al Parlamento europeo per chiedere norme più stringenti contro gli abusi sessuali sui minori

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Gli attivisti della Ong Justice Initiative, che ha lanciato la raccolta firme, vorrebbero una regolamentazione severa per prevenire e combattere gli abusi sessuali online sui minori, che è al momento oggetto di discussione fra le istituzioni comunitarie.

"Per me è davvero importante garantire che nessuno viva ciò che ho vissuto io"
Scharliina
Cantautrice, vittima di abusi

Bambini nel mirino

Un utente di Internet su tre è un bambino e nel 2022 sono state registrate 32 milioni di segnalazioni di sospetto sfruttamento sessuale minorileonline nel mondo. Anche per questo, le aziende del settore svolgeranno un ruolo cruciale nella regolamentazione.

Fra gli attivisti presenti al Parlamento di Bruxelles c'era anche la cantautrice finlandese Scharliina, in passato vittima di abusi.

"Tanti bambini piccoli subiscono violenza sessuale, oggi più che mai perché in rete c'è una sorta di parco giochi senza norme di sicurezza per proteggere i bambini da questi orribili crimini. Per me come sopravvissuta è davvero importante garantire che nessuno viva quello che ho vissuto io".

Una legislazione contestata

Il testo adottato dal Parlamento europeo indebolisce la proposta originaria della Commissione sul tema: secondo la versione dell'Eurocamera, le piattaforme online possono rimuovere materiale pedopornografico solo dopo un ordine del tribunale e non farlo volontariamente.

In questo modo, si protegge la privacy individuale degli utenti, spiega Hilde Wautmans, eurodeputata belga di Renew Europe.

"Il tribunale lo ordinerà molto rapidamente e abbiamo anche adottato molte misure per impedire la circolazione del materiale pedopornografico, perché questa è la cosa più importante: proteggere i nostri figli affinché non diventino vittime".

"Forse questo testo non è al 100% come lo vorremmo - dice l'eurodeputata - ma è un compromesso che possiamo difendere e un grande passo avanti per proteggere i diritti dei bambini". 

I negoziati tra Consiglio e Parlamento europeo dovrebbero iniziare a breve, ma molti Stati dell'Unione sono su posizioni diverse fra loro e chiedono più tempo per il dibattito interno su un quadro regolatorio che sarebbe fra i più completi al mondo sul tema, e potrebbe servire da esempio anche per altri Paesi extra-europei.

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